ATER - TROPPI CONTRATTI NON REGISTRATI

  • Tommaso Villa

La mancata registrazione dei contratti di locazione si aggiunge alle problematiche che affliggono l’Ater di Frosinone. Una questione seria che non può essere rimandata e della quale l’attuale amministrazione si sta già occupando per giungere ad una risoluzione. La normativa prevede che il versamento dell’imposta di registro ed il bollo per i contratti inerenti le nuove assegnazioni e le volturazioni sia in capo ad entrambi i contraenti: l’Ater e gli assegnatari rispondono, infatti, in solido per il pagamento dell’intera somma. L’azienda ha sanato il proprio status per le pratiche fino all’anno 2018, restano inevase, invece, quelle dal 2019 ad oggi, si tratta di circa 420 contratti.

“La nuova amministrazione ha provveduto subito - dichiara il Commissario Straordinario, Antonello Iannarilli - una volta emersa la questione, ad adoperarsi per regolarizzare la posizione dell’Ente. Ciò che si è verificato finora è molto grave, un’ulteriore criticità che si aggiunge alle numerose, ormai note alla cronaca. L’accertamento della Guardia di Finanza, intervenuta su esposto, è cosa ben accetta, perché consentirà all’Ente di operare in piena trasparenza e costituirà una preziosa occasione per chiarire la situazione e mettere in essere tutte quelle attività e provvedimenti essenziali per segnare un decisivo cambio di passo nella gestione amministrativa. La priorità non è tanto indagare sulle responsabilità, quanto quella di mettere fine ad una pratica dannosa per l’Azienda. Esiste già una precedente sanzione da parte dell’Agenzia delle Entrate e ci lascia stupiti constatare che, anziché provvedere in merito, si sia proceduto ugualmente nel perpetrare una condotta lesiva per l’Ater.

Unitamente al nuovo Direttore generale, la dott.ssa Rabagliati (nella foto con Iannarilli), una volta venuti a conoscenza della situazione, abbiamo avviato una serie di interventi volti a definire quale fosse la realtà dei fatti. La mole di lavoro è ingente, si tratta di un impegno gravoso in termini di costi e risorse, necessario e inderogabile, al quale non possiamo sottrarci e che inevitabilmente andrà ad incidere sulle nostre casse. È indispensabile controllare i contratti in essere, verificare caso per caso le irregolarità e se queste siano riconducibili ad un’inadempienza dell’Ater, alla luce dell’obbligo in solido tra le parti. Nel caso l’Ater dovesse riscontrare che le sanzioni siano dovute al mancato pagamento della quota, parte di competenza degli assegnatari, così come previsto contrattualmente, provvederà a fare azione nei confronti dei debitori per tutelare i propri crediti. La fase successiva riguarda le modifiche applicabili, tenuto conto anche della prassi delle altre Ater e verificarne la validità attraverso l’Agenzia delle Entrate. In ultima istanza, l’attenzione deve vertere sulla stesura dei nuovi contratti, per i quali sarà previsto, in sede di sottoscrizione, il pagamento contestuale dell’imposta. La nostra intenzione è netta: il totale cambio di rotta rispetto al passato. Non è possibile pensare di riformare l’Ater di Frosinone senza intervenire su questioni che rischiano di aggravare una situazione, ad oggi, estremamente delicata sotto tutti i punti di vista, sia per ciò che concerne la gestione amministrativo-procedurale, sia per quel che riguarda la drammatica condizione finanziaria in cui versa l’Ente”.