FROSINONE - UN SINCERO GRAZIE AI MEDICI DELLO SPAZIANI

  • Tommaso Villa

Fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce. Quanti volte abbiamo sentito questa frase! Magari usata anche impropriamente. Nel nostro caso, invece crediamo che calzi a pennello. Ci riferiamo alla sanità. Leggiamo spesso nei giornali e sui social episodi di malasanità e fagocitiamo avidamente, prendendo il tutto come postulato. Ma non ci soffermiamo adeguatamente quando gli episodi sono riconducibili a buona sanità, o comunque anche a semplici comportamenti che inducono gli utenti di una struttura pubblica a rimanere soddisfatti non solo dell'aspetto puramente professionale, ma anche a livello umano. E' quanto vogliamo citarne uno di questi episodi. Uno crediamo su tanti che, però sfuggono ai mass media.

Non volendo entrare in inutili sofismi riportiamo l'esperienza di una persona residente a Ferentino, Luciano Dioodati che ha voluto ringraziare i componenti il reparto di Medicina d'Urgenza B dell'ospedale Fabrizio Spaziani di Frosinone. L'uomo, già rappresentante delle forze dell'ordine che ha dovuto lasciare anzitempo il lavoro che amava, a causa di problemi di salute legati a patologie riguardanti diciamo un'anomalia dei globuli bianchi, qualche settimana fa è stato protagonista di un episodio che lo ha fatto preoccupare non poco. Poco dopo essersi alzato è entrato in bagno per fare la doccia e radersi. Ha notato che qualcosa intorno a lui era cambiato, i colori dell'ambiente non erano gli stessi, si è specchiato ed ha notato che il suo volto era giallastro, crediamo trattasi di un ittero colestatico. Ha subito allertato la struttura sanitaria di Roma dove è in cura e su consiglio degli operatori si è fatto accompagnare dai familiari al Pronto soccorso dell'ospedale di Frosinone. Dal reparto di emergenza a quello di medicina di urgenza per essere adeguatamente trattato. In quest'ultimo reparto il signor Luciano è rimasto ben 25 giorni (dal 24 marzo al 18 aprile). "Voglio ringraziare di cuore tutto il personale del reparto - ha spiegato Luciano Diodati dal primario dottor Brighi (scusate se non ricordo il suo nome) - si giustifica il paziente - a tutti quelli che collaborano con lui. Vorrei ringraziarli uno a un ma non ricordo il loro nome. L'importante, comunque è che riesca a manifestare la mia gratitudine per quanto hanno fatto per me. Non so che altro dire; grazie, grazie, grazie".

Bruno Gatta