ALATRI - FRANCO DELL'UOMO E LA STORIA DEL CALCIO
- Tommaso Villa
A distanza di due anni dalla sua prematura scomparsa il ricordo di Franco Dell'Uomo rimane indelebile. Vista la presenza di tanti amici tra cui Giovanni Cella, che nella serata di martedì non hanno voluto mancare al 3° Memorial a lui dedicato. Ancora una volta l'amico Stefano Sarra, la mamma Norina e la moglie Alessandra hanno organizzato un evento seppur di qualche ora per non dimenticare il caro Franco. Una partitella a calcetto disputata nel centro sportivo Il Decimo a cui hanno partecipato amici ed ex calciatori che hanno militato nell' Alatri e in altre squadre. Anche se alcuni non hanno calzato le scarpette sono rimasti a bordo campo per testimoniare la loro presenza che stava a significare: Franco è nei nostri cuori e vi rimarrà per sempre.
Dopo l'incontro puramente simbolico Stefano Sarra ha ringraziato i partecipanti ed ha affidato la parola ad Antonio Greco storico cronista sportivo di Ernica Tv. E' toccato, invece a mister Nello Minnucci tracciare un breve ritratto del Franco Dell'Uomo atleta. "Un ragazzo che alla vigilia di ogni incontro era super motivato, ma che perdeva un pò di concentrazione nell'immediata vigilia di una gara - ha ricordato Nello Minnucci. Posso dire che per me era come un fratello minore". La mamma Norina alquanto emozionata è riuscita solamente a spiegare che è stata sempre accanto al caro Franco soprattutto negli anni in cui ha militato nell'Arezzo. La serata è continuata con i ricordi di quasi tutti gli astanti. Ognuno ha ricordato almeno un aneddoto legato all'attività agonistica. Franco non era soltanto un atleta dotato di eccezionali doti fisiche, ma era arguto ed intelligente oltre che generoso, soprattutto con i consigli da dispensare ai bambini della scuola calcio. Di seguito alcuni commenti sul caro Franco.
Claudio Castagnacci una delle bandiere verderosa: è sempre bello ed emozionante rivedere persone e volti con i quali hai condiviso periodi importanti della vita. Mi auguro che l'evento si possa ripetere, e che per ritenere uniti propongo di unirci in una fondazione a scopo benefico". Il mitico Bruno Galuppi, invece ha ricordato: la prima volta che lo vidi giù al Chiappitto, Franco militava nell'Arezzo. Lo vidi calciare in porta da 50 metri, per noi era un idolo, e poi la sua muscolatura era uno spettacolo". Un'altra amica: "Per Franco la sua vita era "La palla", molto sensibile ai giovanissimi e voglioso di insegnare loro i valori del calcio: tecnica ed eleganza in campo; anche questo era Franco". Non possiamo che condividere l'idea della fondazione benefica ed i commenti degli amici. Certi di poterci rivedere il prossimo anno nel ricordo di una persona, e non è retorica: semplicemente carissima e bella. Siamo persuasi che martedì sera Franco da lassù, perché siamo certi che è in paradiso, ha sorriso nel vedere la dolcezza e l'emozione di mamma Norina e della sua Alessandra, ed i tanti amici che hanno voluto tirare quattro calci ad un pallone.
Bruno Gatta