SANITA' - ROCCA, LA PASSERELLA E IL PRONTO SOCCORSO

  • Tommaso Villa

Mentre il Governatore della Regione Lazio completava la sua passerella, con tanto di codazzo, al Pronto soccorso dell’ospedale Ss Trinità di Sora solita, infernale mattinata da dimenticare. Quando Rocca, per andare dalla Radiologia in Direzione sanitaria, è passato a un metro dal pronto soccorso qualcuno deve avergli detto: voltati a sinistra, non guardare a destra. Si, a sinistra. Lui si è voltato e, così come avveniva a Piazza Venezia, ha fatto il suo comizio, neppure tanto convincente. Nessuna interlocuzione con la stampa. Forse Rocca non ama le domande.

Intanto nella sala d’attesa del Pronto soccorso solo posti in piedi. Quelli a sedere erano tutti occupati. All’esterno pochi posti a sedere anche sulle panchine, al freddo. Qualcuno riconosce il vecchio, malandato cronista: “Mia madre sta qui da ieri mattina alle 9.30. Sono 26 ore e non riescono a ricoverarla”. Quanti anni ha? “Ha 79 anni e un problema molto serio, forse la appoggiano in un altro reparto”. L’uomo è sconfortato, amareggiato anche per come viene trattato: “Io sono costretto a rimanere qui fuori e non mi hanno fatto entrare neppure per darle da mangiare”.

Ecco, caro Presidente questa è la sanità pubblica della sua Regione. Sia chiaro. Non è e non può essere tutta colpa sua. Lo è anche di chi lo ha preceduto: da Zingaretti alla Polverini. Scelga lei, se preferisce inserisca nella lista pure Storace. Lei, però, in campagna elettorale ha detto cose diverse da quelle che sta facendo.