CASSINO - FRANA SAN MICHELE, TERMINATI I LAVORI

  • Tommaso Villa

Terminati i lavori per la messa in sicurezza della zona di San Michele interessata da un serio movimento franoso, è stato inaugurato questa mattina il rifacimento della rete stradale che consente il ripristino del collegamento viario con il confinante comune di Sant’Elia Fiumerapido. Il collegamento interrotto dal movimento franoso, un fenomeno datato oltre dieci anni con comprensibili allarmismi per chi lì abita, aveva creato grossi disagi ai residenti della zona costretti a fare lunghi percorsi alternativi. Particolare soddisfazione ha espresso il sindaco Enzo Salera che ha tagliato il classico nastro, presenti diversi cittadini della ridente contrada, baciata dal sole in una mattinata particolarmente nebbiosa a valle. Con lui l’assessore Annarita Petrillo, i consiglieri Edilio Terranova, Rosario Iemma, Riccardo Consales, Alessandra Umbaldo, Bruno Galasso, il direttore dei lavori, ing. Emiliano Cordischi e i titolari della Geodes, la società di Esperia esecutrice dell’intervento. Presente tra gli altri l’ex consigliere comunale Antoine Tortolano cui molto è stata a cuore la soluzione del problema e tanto si è dato da fare a suo tempo perché se ne venisse a capo. “Era un problema grosso e serio che si trascinava da anni - ha detto il primo cittadino – Abbiamo messo in sicurezza una zona di San Michele interessata da un movimento franoso che aveva messo a rischio diverse abitazioni. Nel 2014 ci fu addirittura una grande fuga di gas per la rottura della condotta che ci costrinse ad evacuare la zona. E’ uno dei tanti interventi nel nostro Comune, insieme ad altri per la stessa finalità. E’ stato possibile grazie al finanziamento di un milione di euro del ministero dell’Interno, specifico per il contenimento delle frane. Complessivamente abbiamo ottenuto cinque milioni di euro per la messa in sicurezza di alcune zone della periferia cittadina. Questo di San Michele è uno dei più importanti e complessi dal punto di vista tecnico, eseguito con una alta tecnologia al fine di evitare il ripetersi del fenomeno”. L’intervento ha richiesto la “riprofilazione” ( questo il termine tecnico) del versante franoso e una palificazione in profondità. “Sono stati posizionati 85 pali fino alla profondità di trenta metri, più dieci “dreni” orizzontali”, spiega il consigliere Riccardo Consales, di professione geologo, che ha seguito con particolare attenzione i lavori. Ed aggiunge: “ Ma soprattutto importante che siano state fatte delle opere di drenaggio per far scorrere ed allontanare l’acqua, uno dei motivi scatenanti della frana nel corso di questi anni. L’intervento è durato un po’ più del previsto per via degli accorgimenti necessari ad operare in sicurezza. Peraltro quando si fanno lavori di tale portata, che richiedono operazioni di scavo per lo spostamento dei settoservizi, imprevisti sono dietro ogni angolo”. Il cantiere era stato avviato alla fine di giugno dello scorso anno. Il periodo estivo, con la interruzione del mese di ferie, era stato necessario per la verifica della presenza di ordigni bellici prima di poter procedere all’avvio delle operazioni di scavo per lo spostamento della rete del metano e di quella elettrica, sia ad ata che a media tensione. Un intervento alquanto delicato che ha richiesto competenza ed esperienza nel settore, Come pure per la rete di drenaggio delle acque. Le infiltrazioni acquifere sono state infatti – così come già rilevato – una delle cause principali alla base del movimento franoso. L'imtervento è stato progettato dall'ingegner Sandro Nardelli di Isola Liri e realizzato dall'impresa Geodes di Esperia.