EDITORIALE - I DUE VOLTI DELLA SANITA'

  • Tommaso Villa

In Ciociaria per fare una scintigrafia, prima di essere ricoverati, bisogna andare a Latina o a Pozzilli. In Ciociaria per poter attivare un nuovo macchinario bisogna attendere mesi prima che si muova la competente commissione regionale. In Ciociaria per fare un ecocolordoppler bisogna attendere due anni e poi andare addirittura a Rieti. Questi sono solo alcuni esempi di come funziona, meglio non funziona, la sanità pubblica. Poi c’è la sanità privata che avanza prepotentemente. Che occupa spazi e praterie lasciate libere. Che costringe chi può a pagare per fare subito, senza liste di attesa, gli esami diagnostici. E non solo quelli. Spesso si cura, per tempo, solo chi può permetterselo. Sia ben chiaro. Nulla contro gli imprenditori della sanità privata. Loro si limitano a fare bene, molto bene il loro mestiere. Altri non lo fanno, non lo sanno fare o non lo vogliono fare. Perchè? Domani a Veroli, alle 15, gli imprenditori della sanità privata faranno, ancora una volta, molto bene il loro mestiere. Presso una casa di cura, naturalmente privata, verrà inaugurato un nuovo reparto. Lo stesso reparto che presso l’ospedale pubblico Ss Trinità di Sora ha qualche piccola difficoltà. E non da oggi. Facile prevedere che al taglio del nastro inaugurale ci sarà anche chi dovrebbe fare gli interessi della sanità pubblica. Chi dovrebbe essere presente nelle strutture sanitarie pubbliche, anche territoriali, e invece si fa vedere, con insistenza, solo nelle palazzine che contano a Frosinone. L’articolo 32 della carta costituzionale tutela la salute e: “Garantisce cure gratuite agli indigenti”. Ogni tanto rileggetelo. Gli indigenti, quelli ai quali chiedete i voti, ve ne saranno riconoscenti.