SORA - OSPEDALE, UNO SCATOLONE SEMPRE PIU' VUOTO

  • Tommaso Villa

Uno scatolone sempre più vuoto dal quale chi può scappa. Stiamo parlando della mega struttura alberghiera costituita dall’ospedale "SS Trinità" di Sora. Costruito e inaugurato per accogliere, oltre a numerosi servizi, ben 620 posti letto. Ora ce ne sono meno della metà, il pronto soccorso è sempre intasato e i medici che possono se ne vanno altrove. Pure i malati che possono pagare se ne vano altrove.

Nelle ultime settimane hanno gettato la spugna o la stanno gettando in 4 (quattro). Al posto in ospedale a Sora hanno rinunciato un chirurgo, un ortopedico, un urologo e un dirigente sanitario. Nessuno è stato fino ad oggi sostituito. E non è affatto vero che se ne stanno andando in pensione. Un medico di 60 o 65 anni non va in pensione. Va dai privati. Quei privati che per consentire lo smantellamento della sanità pubblica mettono a disposizione dei politici i loro mezzi di informazione e lo loro eleganti piscine.

“Questa è la strategia standard per privatizzare: togli i fondi (nel caso nostro i medici), ti assicuri che le cose non funzionano, la gente si arrabbia e tu consegni al capitale privato”. Non lo diciamo noi, lo ha detto il filosofo americano Noam Chomsky. A Sora e non solo a Sora lo stanno facendo. Bravi. Molto bravi.

Così si cura solo chi può permetterselo pagando. E la mobilità verso le struttura sanitarie romane è ormai un vero e proprio esodo. Politici e amministratori che stanno consentendo tutto ciò i voti, oltre che agli imprenditori della sanità privata, li dovrebbero andare a chiedere in giro per Roma dove già fanno passerella.