FERMATA TAV - ECCO PERCHE' E' MEGLIO A CASSINO

  • Tommaso Villa

“Rilanciare un progetto che può essere utile all’intera provincia e mettere al bando ogni campanilismo”. In estrema sintesi è stata questa la finalità della iniziativa dell'altro ieri sera in sala Restagno, promossa dal sindaco Enzo Salera, cui hanno partecipato come relatori il prof. Mauro D’Apuzzo, redattore tempo addietro di uno studio importante dell’Università sulla Tav, e Domenico D’Aguanno, ex ferroviere che ha richiamato un po’ i punti salienti della storia della “connessione” (rimasta a metà) alla stazione di Cassino.

Presenti comunque al gran completo gli amministratori di questa città, di maggioranza come di opposizione, a testimonianza della delicatezza del momento su una questione rispetto alla quale è scattata la responsabile consapevolezza di marcare la massima unità tra le forze politiche.

“Non abbiamo intenzione di fare alcuna polemica con gli altri Comuni – ha detto subito Salera – ma siamo per un progetto più rapido, meno costoso e, con i necessari aggiornamenti, ancora fattibile”. Si è riferito naturalmente al vecchio progetto che prevedeva quattro “connessioni”, due a Cassino, due a Frosinone. Hanno visto la luce, inve, solo una nella città martire, l’altra al capoluogo. Le due realizzate vengono utilizzate attualmente da Trenitalia per due sole corse al giorno, servendo molti viaggatori. Un progetto rimasto dunque incompleto.

“Illustrammo di nuovo nel 2022, governo Draghi, la nostra proposta al Ministero dei Trasporti – ha aggiunto ancora il primo cittadino - Ne fu rilevato l’interesse, poi con la caduta dell’esecutivo tutto si è nuovamente arenato. Avevamo richiamato il rilievo di una fermata dell’alta velocità nel Cassinate, punto strategico tra tre regioni, di riferimento di un vasto bacino nel sud del Lazio”. Salera ha ricordato poi l’importante intervento in atto per la riqualificazione della stazione di Cassino da parte di Rfi. Dopo l’investimento di due milioni per la parte esterna, fra poco partiranno i lavori per l’abbattimento delle barriere architettoniche, l’installazione di ascensori, il rialzo dei marciapiedi per rendere agevole la salita e la discesa dai treni. Insomma un grosso intervento che renderà questo importante snodo ferroviario tra Roma e Napoli una struttura all’avanguardia, perfettamente adeguata anche come stazione per l’alta velocità.

“Fare un’interconnessione non costa poi così tanto – ha detto il prof. D’Apuzzo – per aggiungere che i progetti hanno valore se sostenibili, però ci vuole una volontà condivisa, ha puntualizzato”. Domenico D’Aguanno ha fatto riferimento al vecchio progetto relativo alla connessione a nord di Cassino, allo studio di fattibilità e alla variazione obbligata del percorso oggi alla luce della mutata realtà urbanistica in alcuni punti. Ha proposto comunque la costituzione di un comitato allargato, con il coinvolgimento dell’università e di tecnici. E’stato anche rilevato che le “connessioni” rispondono ad esigenze di sicurezza in una linea di alta velocità e che il progetto cassinate, a ben riflettere, “alla fin fine risulta conveniente anche alla città di Frosinone”.