FROSINONE - RICORDATO GIOVANNI PALATUCCI

  • Tommaso Villa

Presso il parco comunale Jean de la Fontaine alla presenza delle massime autorità civili, militari e religiose, si è svolta la cerimonia di piantumazione di un albero di ulivo, simbolo di pace ed è stata scoperta la targa che l’amministrazione comunale di Frosinone ha voluto realizzare per celebrare la memoria di Giovanni Palatucci, Medaglia d'Oro al Valor Civile e Giusto fra le Nazioni.

Il funzionario della Polizia di Stato che si distinse per la sua straordinaria umanità e il totale disprezzo del pericolo, salvando migliaia di ebrei dalle persecuzioni nazifasciste.Giovanni Palatucci, era, infatti, un giovane commissario che dall’8 settembre 1943 fu reggente della Questura di Fiume, oggi Rijeka, città della Croazia; dopo un anno, il 13 settembre 1944 fu arrestato e condannato a morte dalle autorità tedesche con l’accusa di aver salvato oltre 6000 ebrei. Deportato a Dachau morì il 10 febbraio del 1945, dopo aver subito circa quattro mesi di stenti e torture. Il suo corpo venne gettato in una fossa comune sulla collina di Leitenberg, insieme ai corpi di centinaia di ebrei e di antifascisti. Nel 1990 lo Yad Vashem di Gerusalemme lo ha giudicato “Giusto tra le Nazioni” e nel 1995 lo Stato italiano gli ha attribuito la Medaglia d'Oro al Merito Civile. Il 21 marzo 2000 il Vicariato di Roma emana un Editto per l'apertura del processo di beatificazione del “Servo di Dio Giovanni Palatucci”, avvenuta il 9 ottobre 2002. Inoltre, in occasione della cerimonia ecumenica Giubilare del 7 maggio 2000, Papa Giovanni Paolo II lo annovera tra i martiri del XX Secolo.

Particolarmente toccante il momento del disvelamento della targa e della benedizione officiata da Sua Eccellenza Monsignor Ambrogio Spreafico, Vescovo di Frosinone-Veroli-Ferentino-Anagni- Alatri. All’unisono, gli interventi del Questore dr. Domenico Condello,e del Sindaco, dr Riccardo Mastrangeli che hanno sottolineato l’importanza del sacrificio del funzionario di Polizia, che, quando fu catturato dai nazisti, era reggente della Questura di Fiume. Presente l’Associazione Nazionale Polizia di Stato, la cui sezione di Frosinone porta proprio il nome di Giovanni Palatucci.

Il valore del suo sacrificio deve essere di esempio per le giovani generazioni e, per l’occasione, sono stati invitati a partecipare all’iniziativa gli alunni della Scuola Primaria “La Rinascita ” dell’Istituto Comprensivo Frosinone 2. A loro, con cappellini “griffati” Polizia di Stato e soprattutto con la spensieratezza, tipica dell’età, è stato affidato il “messaggio” di pace e fratellanza tra i popoli. La loro presenza alla cerimonia acquisisce un valore particolarmente significativo, perché attraverso la loro testimonianza si mantenga sempre viva la memoria del sacrificio di quanti hanno perso la propria vita per salvare quella degli altri. Un ringraziamento particolare a Simone Zomparelli per aver intonato il silenzio al disvelamento della targa commemorativa, Simone oltre ad essere un giovane musicista talentuoso è il nipote di un poliziotto in quiescenza.