IL RICORDO - HAI BARBA E CAPELLI BIANCHI, CHI POTRAI MAI ESSERE SE NON BABBO NATALE?
- Tommaso Villa
Quando ero sindaco, per prendere una pausa dal duro lavoro istituzionale, mi rercavo spesso nelle scuole della città, per incontrare alunni e insegnanti. Scelsi quella volta “La Scuola Elementare Garibaldi” La prima sosta la feci in una classe della Prima Elementare, c'era la porta aperta e così la maestra vedendomi passare, lungo il corridoio, mi invitò ad entrare. “Sapete chi è questo signore? ” “Il Sindaco! - disse subito con convinzione un bambino - Lo conosco perchè è un amico di papà “. “E' il Direttore” replicò un altro, ma no disse perentoriamente la maestra, “Noi abbiamo una Dirigente Scolastica che è giovane e donna”.
Fui colpito subito dal “giovane” un aggettivo che anagraficamente non mi apparteneva più e mi sentii davvero un vecchio nonno tra tanti piccoli nipotini. Mentre salutavo per andar via, un terzo bimbo, dagli occhi vispi ed i riccioli ribelli, con l'aria di chi la sapeva lunga mi chiamò: “Signore io so chi sei?” - sentenziò con voce decisa e con aria convinta - “Tu sei Babbo Natale”. Fui travolto da una valanga dolomitica, troppi anni erano passati dalla prima volta che avevo messo piede in quella scuola, tante generazioni e tanto tempo era trascorso senza che me ne accorgessi, ma era la prima volta che qualcuno mi chiamava “Babbo Natale”.
Seccamente replicai: “Cosa te lo fa pensare?”, i bambini non hanno filtri, dicono sempre quello che pensano, in maniera diretta e senza girarci intorno: “Hai barba e capelli bianchi, sei un vecchietto e chi potrai mai essere se non Babbo Natale?”. Come un uccello bagnato che stenta a riprendere il volo, trascinai il mio corpo verso le scale, poi rivolto al bimbo che mi guardava sull'uscio dell'aula, cercai di non lasciarlo nel dubbio ed abbozzai una piccola vendetta : “ Senti piccolo, scrivi una letterina dove elenchi i regali che vorrai da me, scrivine tanti ed io te li porterò, quando sarà il tempo, con il mio carro volante trascinato da renne”. Io non riesco a liberarmi di me stesso bambino, del piccolo insolente che porto dentro. C'è un detto popolare: “Ogni anziano porta con sé, seminascosto sotto il cumulo degli anni, un bambino incredulo dinanzi alla propria età.”. LUCIANO DURO