CASSINO - OSPEDALE, BASTA AGGRESSIONI AL PERSONALE

  • Tommaso Villa

Il capogruppo consiliare della lista di maggioranza “Orizzonte Comune”, dottoressa Maria Rita Petrillo (nella foto), medico di base, interviene sul recente episodio di aggressione al personale sanitario del pronto Soccorso del “Santa Scolastica”.

“Valorizzare il personale sanitario e proteggerlo dalle aggressioni: una priorità per il nostro territorio” “Negli ultimi mesi, la questione delle aggressioni contro gli operatori sanitari ha assunto dimensioni preoccupanti, portando all’attenzione pubblica e istituzionale l’urgenza di affrontare il fenomeno. Non fa eccezione il nostro territorio, dove l’Ospedale di Cassino, punto di riferimento per il basso Lazio, l’alto Casertano e il Molise, si trova in prima linea nel gestire una mole di pazienti sempre crescente. Proprio qui, lo scorso 18 gennaio, si è verificato un grave episodio di violenza nei confronti di infermieri del Pronto Soccorso, riaccendendo il dibattito sulla sicurezza del personale sanitario.

I dati allarmanti A livello nazionale, l’Osservatorio Nazionale sulla Sicurezza degli Esercenti Professioni Sanitarie e Socio-Sanitarie (ONSEPS) riporta un quadro drammatico: nel 2023 sono stati registrati 16 mila episodi di aggressione con il coinvolgimento di 18 mila operatori. Anche a livello regionale tale dato è in costante aumento e fa riferimento solo agli episodi denunciati. Nel 2023 sono stati 1219 le lavoratrici e i lavoratori laziali che hanno denunciato un’aggressione: il 65% di essi è donna e il 57% risulta essere personale infermieristico. Questi numeri, già di per sé impressionanti, non tengono conto di tutti quegli episodi “minori” che, pur non denunciati, lasciano segni profondi sulla serenità e sul benessere di chi lavora per garantire il diritto universale alla salute.

Le cause e le risposte istituzionali Tra le principali cause del fenomeno si annoverano la carenza di personale, l’inadeguatezza delle strutture, la pressione psicologica su operatori e pazienti e il crescente clima di sfiducia verso il sistema sanitario. Le Aziende Sanitarie stanno adottando misure di sicurezza come videosorveglianza e presidi di sicurezza nei reparti a rischio, ma non basta. È fondamentale agire culturalmente per prevenire la violenza e promuovere una maggiore valorizzazione del personale sanitario.

In questo contesto, il recente decreto-legge n. 137/2024 rappresenta un passo avanti, inasprendo le pene per chi aggredisce gli operatori sanitari. Tuttavia, è necessario accompagnare queste misure con un impegno locale mirato. Per questo, anche a livello comunale, è necessaria una proposta concreta per affrontare questa emergenza. Tra le azioni suggerite: • Creazione di un registro unico per monitorare gli episodi di violenza. • Promozione di percorsi formativi per il personale sanitario, incentrati non solo sulla sicurezza ma anche sulla comunicazione e la gestione del rapporto con i pazienti. • Campagne di sensibilizzazione nelle scuole e tra i cittadini per valorizzare il ruolo del sistema sanitario e dei suoi operatori. • Studio approfondito delle cause locali del fenomeno, coinvolgendo sia i professionisti sanitari sia la cittadinanza. Durante la pandemia di Covid-19, medici e infermieri sono stati riconosciuti come eroi, simbolo di dedizione e sacrificio. Oggi, è fondamentale ritornare a quella consapevolezza collettiva, riconoscendo il valore del personale sanitario e impegnandoci a proteggerlo. In tal senso la Regione Lazio deve fare la sua parte, garantendo un aumento del personale sanitario, investendo in infrastrutture e strumenti di sicurezza, e offrendo maggiore tutela agli operatori dell’Ospedale di Cassino, al quale andrebbe ridata la dignità sanitaria che merita, vista l’importanza provinciale della nostra città e la posizione strategica territoriale che occupa. Proteggere chi si prende cura di noi non è solo un dovere morale, ma un atto essenziale per preservare il nostro sistema sanitario. Il Comune di Cassino, dal canto suo, si impegna a fare la propria parte, promuovendo il dialogo tra istituzioni, aziende sanitarie e cittadini per costruire una cultura della salute e del rispetto. La sicurezza degli operatori è la sicurezza di tutti noi”.