ARPINO - ORGOGLIO, PASSIONE E ONESTA’
- Tommaso Villa
“Sgarbi porta quattrini”. “Sgarbi è un’opportunità”. “Sgarbi porta Arpino nel mondo” (è venuto lui, ad Arpino, perché gli occorreva un incarico elettivo). Ora credo proprio che Arpino nel mondo ci sia arrivato, considerato quanto riportato da tutte le più importanti testate giornalistiche del mondo, appunto. Però, al di là di Sgarbi che, piaccia o non piaccia, ha fatto il suo gioco, la responsabilità di questo immobilismo e di questa sciatteria amministrativa, ha un nome e un cognome: Renato Rea. Il “caro” Renato che, da gran calcolatore qual è, aveva previsto di gestire dall’esterno, attraverso i suoi “prodi”, le azioni della Civica Amministrazione, forte del fatto che Sgarbi sarebbe stato completamente assente. Aveva previsto anche un possibile scioglimento anticipato del Consiglio Comunale, conoscendo le intemperanze dell’attuale Sindaco.
Possibile scioglimento anticipato che consentirebbe a lui di ricandidarsi. Orbene, senza menar giudizi e fare valutazioni sulla persona (lascio che continuino a farlo con me!), le mie osservazioni sono squisitamente politiche, intendendo per “politiche”, le strategie di cui è abile artefice e tessitore Rea (per i “disattenti”). Capisco che chi ha votato Sgarbi è in “religioso” silenzio, ma il danno è incalcolabile, altro che crisi finanziaria (?) il cui ammontare vacilla a seconda dei momenti. In campagna elettorale, infatti, arriva quasi ad eguagliare il debito pubblico italiano. Roba da pazzi! Cose di un’assurdità unica, alle quali neanche un mocciosetto crederebbe mai. Ma qui si! Qui tutto ciò che infanghi una persona perbene è orgasmico.
Inizia l’odio, il livore, il giudizio sommario. Senza sapere. Ma è bello. C’è di che parlare al bar, alla parrucchiera, in piazza mentre si passeggia. Insomma, è una sorta di eccitazione di massa. Il dato di fatto è uno: Sgarbi lo avete voluto Sindaco. Doveva portare, grazie a non so bene quali poteri ultraterreni, vagonate di quattrini ed invece in dieci mesi si son persi finanziamenti importanti: - 5 milioni di euro per il Tulliano, - 200 mila euro per Palazzo Felluca-Merolle, - migliaia di euro per manifestazioni, - contributo di 20 mila euro LazioCrea Da notare, che l’elenco annovera i contributi già elargiti ma persi per negligenza e quelli mai ricevuti per incompletezza delle richieste. Inoltre, non finisce qui, pare ci siano altri fondi in dirittura di partenza.
Ma Sgarbi è messo a conoscenza di questi fallimenti dalla sua maggioranza? E se ne è a conoscenza, il suo “potere” di Sottosegretario, dov’è? Oltretutto sarebbe connivente di una situazione di sciatteria amministrativa,mi ripeto, che non ha eguali nella storia di Arpino. Intanto nel “Palazzo” si consumano spaccature, diatribe, piccole vendette e, soprattutto, incapacità amministrativa. A profusione! Non mi dilungo oltre, basterebbe leggere i post precedenti (ovviamente per chi non lo abbia già fatto e ne avesse voglia).
L’ultima considerazione riguarda il comportamento a dir poco inquietante dei componenti della maggioranza di governo locale; sulle vicende di Sgarbi né fanno quadrato, né prendono le distanze. Un silenzio assordante! Magari le diplomazie di Rea, Sera e gli altri accoliti del “vecchio” gruppo, sono già a lavoro. p.s. Rimarco che sono un garantista. Con me, invece, solo giustizialismo senza che ve ne fossero i presupposti. Roba da querelare mezzo paese. È bello essere liberi, incensurati e poter dire quello che si vuole (nei limiti della decenza, mi par chiaro!). Ed è bello metterci la faccia, sempre! La vita è una ruota. E non l’ho detto io. Le foto è senz’altro evocativa del tempo che fu, ma in quello sguardo c’è orgoglio, passione e soprattutto onestà.