ISOLA LIRI -IL TRISTE DECLINO DEL PARCO FLUVIALE

  • Tommaso Villa

Circa trenta fa nacque l’idea di valorizzare l’area fluviale ai piedi del colle di San Sebastiano: un grande Parco Fluviale del Liri che fungesse da polmone verde e percorso turistico, collegando Isola del Liri alla vicina Sora.

L’idea era geniale: creare un camminamento lungo il fiume Liri, dal centro di Isola fino alle campagne di Sora, passando proprio per le pendici di San Sebastiano.

Il Parco fluviale iniziò a prendere forma: a Isola del Liri partiva dal Ponte di Roma, costeggiava la cascata secondaria del Valcatoio e risaliva il corso del fiume lungo il fianco della collina di San Sebastiano. Si ripulì la vegetazione, si posarono staccionate e una pavimentazione adatta a pedoni e ciclisti.

Il percorso, immerso tra le rocce del colle e le acque del Liri, raggiungeva località Vadurso, nei pressi della torre medievale Marica, ora privata, che domina la valle. Lì, al confine con il territorio sorano, si progettava di proseguire il tracciato fino a ricongiungerlo con il tratto già realizzato da Sora creando così un unico grande itinerario naturalistico intercomunale. Un modo anche per unire le due città.

Quando venne inaugurato, il parco fluviale fu accolto con curiosità e speranza. Per la prima volta si poteva passeggiare tra fiume e collina in un’area prima inaccessibile, scoprendo scorci suggestivi e testimonianze di archeologia industriale lungo il Liri.

L’iniziativa si inseriva nel tentativo di riconversione della città da antico polo cartario a “città-parco” votata al turismo e alla cultura. Non a caso Isola del Liri venne definita la “patria dell’archeologia industriale” e la dicitura “Città Parco Fluviale” campeggiava negli opuscoli turistici dell’epoca.

Si sognava di far rivivere la collina di San Sebastiano in chiave moderna, non solo nei giorni di festa come Pasquetta, ma tutto l’anno, grazie a questo percorso attrezzato e curato.

Purtroppo, col passare degli anni il Parco Fluviale hanno conosciuto un triste declino.