CASTRO - IL GRIDO SILENZIOSO DELLA MAMMA CIOCIARA
- Tommaso Villa
Il 25 aprile non è solo la data della Liberazione. È anche il giorno in cui la memoria chiede rispetto. E in Ciociaria, quella memoria ha un volto, scolpito nel marmo, che racconta più di mille parole: è il volto della Mamma Ciociara di Castro dei Volsci, simbolo di tutte le donne che durante la guerra hanno resistito con il corpo, con l’anima, con la dignità.
La statua si trova sulla Rocca di San Pietro, nel punto più alto del borgo. È una madre che stringe la figlia, la protegge, si fa scudo con il proprio corpo. Non urla, non imbraccia armi. Ma il suo gesto è più potente di qualunque sparo. È la resistenza quotidiana, quella che non finisce nei libri di storia, ma che ha lasciato cicatrici profonde nei cuori delle famiglie ciociare.
Nel 1964, vent’anni dopo gli eventi drammatici del '44, gli abitanti di Castro e della provincia vollero quel monumento per dire al mondo: “Noi non dimentichiamo”. Perché quella parte di storia, fatta di stupri, razzie e silenzi – le tristemente note “marocchinate” – non poteva restare sepolta. La Mamma Ciociara rappresenta tutte quelle donne che hanno subito, che hanno pianto in silenzio, che hanno protetto i figli, che hanno salvato la vita a intere famiglie, sacrificando la propria pace, il proprio corpo, spesso anche la propria voce.
Nel giorno in cui l’Italia celebra la fine dell’occupazione nazifascista, Castro dei Volsci ci ricorda che la Resistenza non è stata solo quella dei fucili, ma anche quella delle madri, delle figlie, delle sorelle. Una resistenza fatta di amore, lacrime e coraggio. Il 25 aprile, allora, è anche loro. Anzi, forse è soprattutto loro.
Passare davanti a quella madre scolpita nel marmo bianco è un pugno nello stomaco e un abbraccio al cuore insieme. È un invito alla memoria, alla consapevolezza, al rispetto. In tempi in cui la parola “pace” rischia di diventare solo un hashtag, quel volto ci riporta all’essenziale: la libertà va difesa ogni giorno, ma va anche ricordata con gratitudine.
- E la Ciociaria, con la sua Mamma, lo sa.*