EDITORIALE - RUBERTI, GUALTIERI E LA PERDONANZA

  • Tommaso Villa

In quello che fu magistralmente definito: “Il soave ambientino del Pd romano”, torna in sella Albino Ruberti. Sono passati poco più di due anni da quando, l’allora segretario nazionale del Pd, Enrico Letta si disse: “Turbato”.

Il fatto. Dopo una cena in un ristorante di Frosinone, Albino Ruberti perse le staffe e urlò: “Cinque minuti, si deve inginocchiare e chiede scusa”. E ancora: “Li ammazzo, vi sparo”. E mentre Ruberti urlava, la consigliera regionale Sara Battisti (nella foto con Ruberti), provava a calmarlo.

Albino Ruberti, in seguito alla diffusione del video, fu costretto a dimettersi da capo di Gabinetto del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri.

Dal 1294 a L’Aquila si festeggia la Perdonanza. Papa Celestino V emanò la bolla con la quale concesse l’indulgenza plenaria a chiunque si fosse confessato e comunicato in Santa Maria di Collemaggio.

Se lo ha fatto un Papa lo può fare anche il sindaco di Roma. Eccome se lo può fare. E lo ha fatto: ha perdonato. Albino Ruberti torna in Campidoglio, questa volta come capo della segreteria, naturalmente sempre di Roberto Gualtieri. Buon lavoro. Quella sera esagerò, ha pagato dazio, ma resta una persona indubbiamente capace. Come lo era il babbo, il mio rettore.

Certo restano molte perplessità. Il Pd non si rinnova, perdona. E a Roma emergono i primi malumori. Non dimentichiamo che quello del Pd di Roma resta: "Un soave ambientino".

Tornando a Frosinone e in Ciociaria, Albino Ruberti si farà vedere in giro? Proverà ad incidere nelle battaglie interne al Pd? Proverà a sostenere e come, la consigliera regionale Sara Battisti? Ragionerà con Francesco De Angelis? Lo vedremo. Comunque a cena parliamo di tutto ma non… di pallone. E poi torniamo a casa... in silenzio. (La foto è de Il Fatto Quotidiano).