IL CASO - ECCO LA SANITA' PUBBLICA

  • Tommaso Villa

Ecco come funziona la sanità pubblica in Ciociaria. Malati “parcheggiati” sulle barelle. L’ultimo deprecabile caso si è verificato nella mattinata di ieri nel Pronto Soccorso dell’ospedale Santa Scolastica di Cassino. Le carenze di personale, ma anche di posti letto, sono sotto gli occhi di tutti.

Recentemente abbiamo registrato un velenoso botta e risposta tra il sindaco di Cassino, Enzo Salera e il presidente della Commissione sanità della Regione Lazio, Alessia Savo. Quest’ultima ha avuto l’ardire di dichiarare: “il commissario straordinario della Asl di Frosinone è già al lavoro, sin dal primo giorno del suo insediamento, con la Direzione Salute della Regione Lazio per stabilire l’effettivo fabbisogno del personale, unicamente attraverso criteri oggettivi (Agenas), per affrontare e risolvere il problema dell’efficientamento sanitario”. Dovrebbero arrivare appena 14 medici, intanto molti si sono già dimessi. Perché se ne vanno?

L’ex Direttore Generale della Asl di Frosinone, Angelo Aliquò, più concretamente e con grande onestà intellettuale dichiarò:” E’ chiaro che esiste anche un problema organizzativo e, dopo vari tentativi che sono stati fatti, senza esiti positivi, registriamo ancora la presenza di troppe persone che stazionano in condizioni non adeguate nei corridoi del Pronto Soccorso”. La dichiarazione era relativa allo Spaziani di Frosinone. A Sora è ancora peggio. Presto lo sarà ancora di più. A questo punto sarebbe interessante capire perché i Pronto Soccorso sono affollati. Intanto sono rimasti pochi. Poi ci sono gli accessi impropri. Ma la causa principale dell’affollamento è l’impossibilità di inviare nei reparti i pazienti che hanno bisogno di essere ricoverati. Non ci sono posti letto liberi. Da qui i vergognosi e duraturi parcheggi nei corridoi.

Questo è il risultato della distruzione della sanità pubblica, della chiusura di ospedali e reparti, della riduzione dei posti letto. Tutto ciò mentre agli imprenditori della Sanità privata, quelli che gestiscono anche molti mezzi di informazione, i posti letto e i servizi venivano accreditati dalla Regione. Tanto sulle barelle ci resta la povera gente malata. La stessa gente che spesso rinuncia a curarsi perché non può permetterselo.