POSTA FIBRENO - LA RISERVA "DIVENTA" PARCO
- Tommaso Villa
Le festività natalizie sono appena trascorse e i bellissimi ricordi delle attività organizzate da Parchi Lazio nella nostra Riserva Naturale sono ancora vivi. Passeggiate nel bosco, laboratori per i più piccoli, incontri con esperti: un ricco calendario di eventi che ha avvicinato grandi e piccini alla natura, dimostrando quanto sia importante preservare questi preziosi ecosistemi.
Ora, però, c'è una novità che potrebbe cambiare il volto della gestione della nostra Riserva. L'assessore Righini ha infatti presentato una proposta che prevede un riordino di alcune aree protette regionali, affidando la gestione di molte riserve a nuovi enti di diritto pubblico.
In cosa consiste questa proposta? Secondo il progetto, la Riserva Naturale Regionale Lago di Posta Fibreno passerebbe sotto la gestione dell'Ente regionale di diritto pubblico "Parchi dei Monti Simbruini e dell'Appennino laziale meridionale". Questa nuova entità unirebbe le forze di diverse aree protette, creando un network più ampio e coordinato.
Proviamo ad analizzare pro e contro:
- Vantaggi:
- Maggiori risorse: Un'unica gestione potrebbe garantire una maggiore concentrazione di risorse economiche e umane, favorendo così la realizzazione di progetti di conservazione e valorizzazione.
- Esperienza e competenze: L'ente gestore subentrante potrebbe portare con se nuove competenze e una visione più ampia della gestione delle aree protette.
- Coordinamento e sinergie: La collaborazione tra diverse aree protette potrebbe favorire lo scambio di esperienze e la realizzazione di progetti comuni.
- Svantaggi:
- Perdita di autonomia: La gestione diretta da parte del Comune di Posta Fibreno potrebbe essere limitata, con una conseguente diminuzione del coinvolgimento della comunità locale nelle decisioni che riguardano la riserva.
- Distanza geografica: Se l'ente gestore ha sede in un'altra zona, potrebbero sorgere difficoltà nella gestione operativa e nella comunicazione con gli attori locali.
- Priorità diverse: Le priorità del nuovo ente gestore potrebbero non coincidere con quelle della comunità locale, generando tensioni e conflitti.
Questa proposta apre un dibattito molto importante. Da un lato, offre l'opportunità di migliorare la gestione della nostra riserva, garantendole un futuro più sicuro e sostenibile. Dall'altro, solleva preoccupazioni legate alla perdita di autonomia e al coinvolgimento della comunità locale.