FROSINONE - "L'AQUILA E IL MONACO" DI MARCELLO CERVINI
- Tommaso Villa
Lunedì prossimo, 2 dicembre, dalle ore 18,30 presso il teatro Vittoria sito in Via Giovanni Amendola 3 a Frosinone, si terrà la presentazione del libro “L’aquila e il monaco”, scritto dall’architetto Marcello Cervini. Alla presentazione saranno presenti il sindaco della città di Frosinone, dottor Riccardo Mastrangeli, che effettuerà un intervento introduttivo, nonché il professor Marcello Carlino e il professor Biagio Cacciola che hanno curato, rispettivamente, la prefazione e la postfazione del pregevole lavoro.
Il libro è accompagnato da un sottotitolo suggestivo, tratto dal romanzo “1984” dello scrittore inglese George Orwell: “tutto si confondeva nella nebbia. Il passato veniva cancellato, la cancellatura dimenticata, e la menzogna diventava verità”. Strutturato nella forma del racconto-saggio, l’autore, con un’analisi rigorosa e avvincente, ricostruisce due accadimenti storici, di epoche diverse, che confluiscono in una vicenda unica e che hanno, come comune sfondo, uno dei monasteri più suggestivi d’Italia: la certosa di Trisulti, sita nel territorio comunale di Collepardo, fondata nel 1204 da papa Innocenzo III e assegnata ai monaci dell’Ordine Certosino che vi dimorarono pressoché ininterrottamente per 743 anni, fino al 31 gennaio 1947, quando fu assegnata ai monaci della Congregazione cistercense di Casamari, che rimasero a Trisulti per 70 anni (fino al 2017).
Nella parte iniziale, il libro affronta la controversa vicenda della concessione, nel 2018, della certosa all’associazione Dignitatis Humanae Institute (DHI), fondata dal dottor Benjamin Winston Harnwell, di ispirazione populista e sovranista, ispirata a Steve Bannon (stratega di Donald Trump), cui ha fatto poi seguito – a seguito di un tortuoso iter giudiziario (culminato con una sentenza del Consiglio di Stato) e di un’intensa campagna di mobilitazione attuata da giornalisti, cittadini e associazioni locali - la restituzione della certosa al Demanio dello Stato (lunedì 26 luglio 2021). La seconda parte del libro parte da una significativa domanda: “che cosa ci facevano a Trisulti i monaci Cistercensi al posto dei Padri Certosini?”.
E la risposta parte da lontano, ossia dal delitto di omicidio che fu perpetrato in certosa, nella notte tra il 26 e il 27 novembre 1945, in danno di Domenico (in religione dom Michele) Celani di Ferentino, padre procuratore della certosa di Trisulti. Dom Michele aveva solo 42 anni e, durante il convulso periodo dei bombardamenti anglo-americani della Seconda guerra mondiale, si era distinto per aver organizzato e diretto uno straordinario presidio di assistenza morale e materiale a favore di partigiani, prigionieri alleati, militari, profughi e ricercati da avversari politici. A questo omicidio fece seguito, come rileva l’autore, una vera e propria “macchina del fango” in danno dell’ucciso e degli stessi monaci, aggravata dalle colpevoli mancanze delle indagini degli organi inquirenti che, di fatto, affossarono il processo, che si concluderà – dopo sistematici e infamanti interrogatori ai monaci – dopo lunghi sette anni, nel 1952, con una sentenza di non luogo a procedere.
In un quadro politico-istituzionale incerto, segnato dalla c.d. Amnistia Togliatti, i veri assassini la fecero franca e, come provato da Cervini, il vero movente dell’omicidio non fu a scopo di rapina, ma politico, mentre i monaci certosini, dolenti, furono costretti ad abbandonare la certosa (a seguito di delibera del Capitolo generale del 1947), senza poterla più recuperare. Il libro – che si è avvalso della consulenza storica del dottor Fabrizio Girolami e della consulenza editoriale dell’ingegner Gianmarco Spaziani - è il risultato di approfondite ricerche di archivio, indagini sul campo, interviste orali e documenti storiografici.
Bruno Gatta