ISOLA LIRI - L'UOMO È LA MOTOCICLETTA

  • Tommaso Villa

La motocicletta: Una passione irrefrenabile, un amore che ti coinvolge e ti lega sin da bambino, poi da ragazzo salti su, e sembra di domare, un nervoso puledro, pronto a buttarti giù, a scalciarti e impari che può anche farti del male, senza colpa, senza cattiveria, ma è certo che può farlo e ti chiede attenzione. Da uomo maturo la motocicletta ti conduce per mano in lunghi viaggi attraverso le montagne e le strade polverose alla ricerca di nuove emozioni. L'uomo e la motocicletta dialogano, il motore ha una voce ha un umore che manifesta con chiarezza. Ha un profumo inconfondibile, un'alchimia di benzina, di metallo, di gomma, di olio bruciato che inebria come la più potente delle droghe … Il centauro che gareggia vuole vincere: vede quell'asfalto che rasenta il suo piede come un'immagine sfuocata, quando si inclina nel prendere una curva quasi può toccarlo, quando sente la brezza accarezzare il suo volto, prova quella magica sensazione che lo porta a spingere ancora più forte, ancora più veloce come a voler gareggiare con se stesso e con il vento, oltre l'umano limite. "La vita è una corsa in motocicletta: nessuno sa quanta benzina il destino ha messo nel nostro serbatoio. Che tu abbia il pieno o poche gocce di benzina non importa, quello che conta è andare sempre al massimo fino all'ultima goccia di vita" (Walter Villa centauro) Il 24 Novembre dell’anno 1963 sul tracciato di Vallelunga il centauro isolano Franco Mancini non sapeva che nel suo serbatoio c'era l'ultima goccia di vita.