ISOLA LIRI - LA CHIENA: QUANDO IL FIUME NON ERA UN RIGAGNOLO E LA CASCATA UN RIVOLO D'ACQUA
- Tommaso Villa
La nostra città si identifica con il suo fiume. Il Liri si di vide in due rami e le sue acque abbracciano il borgo medioevale con la stessa forza di un padre che stringe con affetto il suo bambino. Ha rappresentato sostentamento per gli abitanti dell’isola e benessere per l’industrie, ma come il più affettuoso dei padri può essere anche severo e chiede rispetto.
Nei periodi delle piogge si gonfia paurosamente e spesso supera gli argini invadendo il centro storico e le campagne…“Hanno aperto Fucino!” grida la popolazione quando l’acqua raggiunge il livello del ponte Courrier. Il fiume sprigiona una violenza inaudita e trascina con sé rami, alberi, carcasse di animali e rifiuti di ogni genere, le alluvioni, a volte drammatiche, hanno segnato la storia di Isola del Liri.
Nel 1925 una spaventosa alluvione provocò un immane disastro, strariparono prima il Fibreno ed torrente Magnene. L’acqua si incanalò lungo Viale Garibaldi, entrò nelle case come un ladro e portò con sé tutto ciò che poteva prendere. Nel 1952 la piena fu spaventosa ed i danni assai considerevoli.
Luciano Duro
Ex sindaco di Isola Liri