ISOLA LIRI - AMARCORD BAR MARTINO

  • Tommaso Villa

La foto, risale ai primi anni '60, Il Bar Martino, al centro della città, era a quel tempo il più frequentato., all'interno c'era una sala dove si giocava a carte, non somme in danaro, ma il caffè o la birra. La domenica la squadra di calcio, prima di ogni partita casalinga, sostava davanti al Bar per accogliere il calore dei tifosi, era anche una piacevole sosta per i pensionati o un momento di relax prima di andare a lavoro. Si prendeva il caffè e poi di corsa in fabbrica perchè la sirena già aveva chiamato.

Nella foto, si riconoscono personaggi storici di Isola del Liri I più popolari Loreto Pistilli “Il Macellaio”, il primo a sinistra, aveva la macelleria adiacente al bar ed il secondo, sempre con il berretto, che tutti chiamavano “La Pece”, non saprei perchè ma le sue sedute a tavola erano leggendarie e la “stazza” confermava questa sua propensione all'abbondanza dei pasti, poi a completare la compagnia, Giovanni Allini e Anastasio Ferrari. Sul muro che copre la pubblicità della Pepsi Cola, la locandina che annunciava l'incontro di cartello della promozione laziale, al Nazareth, tra la Vis Velletri e la squadra locale.

Il Bar Martino fu la causa dei primi contrasti con mio padre, era proprio di fronte al piccolo negozio di abbigliamento di mia madre “Claretta”, al mattini quando scendevo da casa era il primo stop della giornata. Ero allora un apprezzato cantante beat: i capelli molto lunghi, pantaloni a zampa di elefante, camice a fiori e d'inverno giacche di pelliccia o di cuoio con lunghe frange. Erano i primi sussulti giovanili di un mondo che cambiava. Ma se tale look era in grandi città una “eccentrica normalità” in una cittadina così piccola era motivo di presa in giro con apprezzamenti non proprio benevoli.

Gli amici spesso "beccavano" mio padre che frequentava quel bar: “che cazze Luigì come se accòncia figliete, sembra ne recchione, carnuale è passate, poesse che n' siè capace di faglie taglià chèlla zazzara, ah se fusse figlie a mè!” Mio padre ne soffriva, si sentiva mortificato nella sua autorevolezza di genitore, mentre mia madre mi difendeva: “ ma iamme siè state gione pure tu, che male sta fa chiglie uaglione, se uèsta alla moda...” e in famiglia era sempre una lite, fino a quando andai a Roma all'Università e tornavo di rado a Isola.

Poi tutto divenne moda e i figli di coloro che criticavano Luigino, incominciarono a farsi crescere i capelli e a vestire come me, e lui incominciò ad essere sarcastico e pungente: “che cazze pure figliete mò?” La foto fa parte dell'archivio casalingo del nipote di Loreto, Mario Pistilli

LUCIANO DURO

ex sindaco di Isola Liri