ALATRI - INTITOLARE UNA STRADA A DON PEPPINO FANFARILLO
- Tommaso Villa
L' Associazione culturale Radici, secondo quanto previsto nelle possibilità dei sodalizi si è fatta promotrice di avanzare alla commissione toponomastica la richiesta di intitolazione di una targa commemorativa, di una strada o di un largo alla memoria di don Giuseppe Fanfarillo riconoscendo nella sua persona una figura straordinaria dal punto di vista umano, spirituale e sociale nella vita della città di Alatri. Si fanno portavoce il presidente Angelo Gabriele Ritarossi, lì avvocato Remo Costantini e Giuseppe Pica
Pertanto i soci del sodalizio hanno inviato una nota al sindaco Cianfrocca e al presidente della commissione toponomastica. "Don Peppino era nato ad Alatri il 7 aprile 1944 ed è salito al cielo il 14 Agosto 2015 - si legge nella nota. Uomo e sacerdote dalla grande umiltà e di preziosa cultura teologica ed umanistica è stata una delle personalità di maggiore coesione sociale nella comunità cittadina. Negli anni del suo sacerdozio è stato rettore della chiesa di san Francesco in Alatri e parroco di Santo Stefano in Alatri.
È stato Assistente dell' Unitalsi e docente nelle scuole secondarie di secondo grado ma soprattutto a lui si debbono l'animazione e la cura educativa di tanti ragazzi che frequentavano il "Collegio Stanislao Stampa" in un periodo storico dove il valore sociale ed educativo del collegio rappresentava un punto fermo della nostra comunità cittadina. A lui si deve, soprattutto, la nascita di "Radio Comunità Stereo" una delle intuizioni più geniali di don Giuseppe nella quale moltissimi giovani sono cresciuti in un clima di amicizia, solidarietà, impegno sociale garantendo la valorizzazione dei talenti e della creatività di ciascuno.
C'è stato un tempo in cui Alatri poteva vantare persino una Radio che tra gli anni '80 e '90 è stato un punto di informazione e di comunicazione unico nella provincia di Frosinone consentendo alla città di attestarsi come una delle poche realtà che potevano contare su una Radio dell'alto profilo informativo (dove si sono alternate voci importanti del giornalismo locale),sociale e spirituale. La Radio conobbe anche un periodo di splendore con l'attivazione di frequenze capaci di espandersi anche oltre i confini della provincia di Frosinone.
Riteniamo pertanto che la sua azione educativa, sociale e spirituale, meriti a distanza di 10 anni dalla sua scomparsa l'omaggio di una intitolazione perché la sua figura si offre come un modello positivo da presentare soprattutto alle nuove generazioni affinché l'approfondimento della sua persona possa generare nei più giovani il desiderio di contribuire ad uno sviluppo autentico della comunità anche attraverso l'utilizzo dei mezzi di comunicazione affinché siano strumenti di speranza, solidarietà, condivisione. L'associazione si fa portavoce inoltre di due possibili luoghi di installazione - il largo tra Piazza Regina Margherita e via Francesco Priorini attualmente privo di intitolazione ( laddove si scegliesse l'intitolazione di una strada o largo ) - la facciata del Collegio Stampa (laddove la scelta ricadesse sulla installazione di una targa commemorativa).
Sono in tanti in città a ricordare con affetto e gratitudine don Peppino. Tra questi Gianfranco Caporilli: " Le esperienze nei progetti sociali ideati da don Peppino mi hanno arricchito molto a livello umano e mi hanno responsabilizzato tantissimo. La sua figura come sacerdote e persona è stata indubbiamente preziosa per tutta la comunità di Alatri. Ricordo con piacere - insiste l'amico Caporilli - le esperienze a Radio Comunità grazie alla quale sono diventato molto più spigliato, e al collegio Stampa (circa 2 lustri negli anni 80) in cui ho avuto l'opportunità di stare a contatto con molti ragazzi, cosa che faccio ancora oggi con grande piacere in ambito sportivo). Una signora che preferisce omettere le sue generalità: "Don Peppino è stato il sacerdote che ha concelebrato il mio matrimonio. Non posso non avere un bellissimo ricordo di lui a 10 anni dalla sua scomparsa. Lo ricordo sempre con affetto e rispetto, una brava squisita e un buon sacerdote".
Giovanni Zomparelli: "Don Peppino, innanzi tutto un amico, è stato mio professore di religione al Liceo, subentrò a don Enzo Rossi alla guida del collegio Stampa, Ha vissuto il momento della chiusura del Conti Gentili, periodo in cui alcuni ragazzi trovarono rifugio nel collegio Stampa ritenuto finora un ente di serie B. Ideatore con me, Alfonso Coccia, Paolo Fiorenza, Marilinda Figliozzi e il compianto Gianni Minnucci di Radio Comunità. Il momento della nostra gioventù. E' stato quello che ha portato ad Alatri l'Unitalsi, con i suoi frequenti pellegrinaggi a Lourdes con gli ammalati, una persona che accolse nel doposcuola molti giovani provenienti da quartieri difficili. Che altro dire di lui? sono favorevole ad intitolargli una strada, sicuramente molto più meritevoli di altre. Ormai una pratica di moda! Don Peppino ha fatto molto, scontrandosi finanche con una parte del clero".
Biagio Cacciola: "Già parroco di Collepardo, celebrò il funerale della mia cara mamma. Un sacerdote straordinario: bastava andarsi a confessare da lui per capire cosa fosse la misericordia- Umile, senza vanagloria, aveva quasi ritegno per il suo sapere teologico e non". Fabio Gatta: "Don Peppino mio insegnante al Liceo, e poi l'esperienza con lui all'Unitalsi. Un sacerdote e un uomo con lettere maiuscole. Anche mio padre Gino (Gatta, insegnante e presidente dell'Ente comunale assistenza (Eca), e della Casa di riposo Giovan Battista Lisi) aveva grande stima di lui".
Bruno Gatta