SANITA' - "ALLO SPAZIONI OCCORRONO PIU' POSTI LETTO"
- Tommaso Villa
Proprio così, si ampliano i pronto soccorsi per accogliere i malati in urgenza, ma non c’è interesse ad incrementare posti letto nei reparti di riferimento. Lo chiede il sindacato Ugl. L’ospedale Fabrizio Spaziani progettato per la realizzazione di 8 piani, ma per motivi noti, “ritardo inizio lavori per mancata autorizzazione”, di piani ne sono stati realizzati solo 6, e molti vani vengono utilizzati in modo improprio.
Cosicché, il reparto SPDC e reparto malattie infettive, piuttosto che essere all’interno del P.O. sono ubicati fuori dalla struttura ospedaliera, con conseguenze facili da immaginare. Sono passati oltre 10 anni ma nulla si è fatto, affinché, sia l’SPDC (ormai disattivato), sia il reparto malattie infettive, che dista notevolmente dalla struttura ospedaliera, erano e sono tutt’ora al di fuori della struttura ospedaliera.
Ebbene, visto la distanza che intercorre tra il P.O. come affrontare eventuali emergenze che potrebbero verificarsi nel predetto reparto di malattie infettive? Qualora il pronto soccorso necessiti di un medico infettivologo, visto che ne sono rimasti appena 2, il medico lascia il reparto per raggiungere il pronto soccorso?
Ancor più, a conoscenza che molti locali disposti per la degenza vengono utilizzati per tutt’altro, tant’è che nel lontano 2012, stante i fatti, la scrivente UGL salute si fece promotore di un intervento da parte di “striscia la notizia” quest’ultimo dopo avere visto gran parte della struttura, meravigliato mi chiese “ ma dove sono i malati, le stanze sono in gran parte occupate da altro” Tornando ad oggi, con i fondi del PNRR, tra le altre cose, i fondi vengono impegnate per ampliare i pronto soccorsi, a significare che si accresce il numero di pazienti in attesa e non si pensa si pensa né si è pensato in passato, di ampliare il numero dei pasti letto di degenza delle varie specialistiche o quantomeno di realizzare spazi necessari per quelle specialistiche esistenti ma poste all’esterno della struttura ospedaliera (malattie infettive – SPDC).
A ciò si aggiunge la carenza di personale (medici – infermieri – OSS – tecnici di laboratorio analisi – tecnici di radiologia) esempio il P.S. di Frosinone , ma non escludiamo gli altri, solo 2 medici presenti, che oltre a dover garantire l’emergenza nel pronto soccorso - ai circa 100 pazienti in attesa- devono farsi carico anche dei pazienti che sostano all’OBI “osservazione breve intensiva” . Perché non si pensa ad incrementare i posti letto nei reparti specialistici di riferimento?, perché non si pensa a garantire la presenza di un medico specialista traumatologo nei pronto soccorsi?.
Visto i lodevoli risultati della UOC di Ortopedia Traumatologia di Alatri, perché non si pensa dare una specifica identità all’ospedale, istituendo un polo traumatologico e riabilitazione, piuttosto che avere doppioni di altre specialistiche presenti sia al P.O. di Frosinone che in quello di Alatri? Radiodiagnostica, Benvenga la radiologia interventistica, ma quando l’assunzione di Tecnici di Radiologia medica, quando l’assunzione di tecnici sanitari di laboratorio di analisi, quando l’assunzione di professioniste ostetriche la cui carenza sta mettendo a rischio, la qualità delle cure e soprattutto l’assistenza nelle sale parto, quando l’assunzione di personale OSS carenti in modo esponenziale nell’intera provincia, quando l’assunzione di personale ammnistrativo e quando la reinternalizzazione dei servizi esternalizzati con costi esorbitanti, servizi carenti e salari che rasentano la povertà, quando il conferimento degli incarichi delle UOC da anni scoperti, esempio eclatante la UOC Affari Generale privo dell’incarico di un direttore da oltre 4 anni.
Infine, per concludere, quando una direzione strategica e un Direttore Generale stabile che non utilizzi la sanità provinciale come trampolino di lancio, ma programmi, porti a compimento la programmazione, visto il pregresso, che ha saputo solo dare false illusioni e una sanità allo sbando. I cittadini ciociari sono anch’essi contribuenti e meritano di essere curati in caso di bisogno senza varcare i confini provinciale se non addirittura regionali, il personale sanitario – infermieristico - OSS, tecnico sanitario – amministrativo, meritano di esprimere le loro capacità professionali e non sopraccaricati di lavoro mettendo a rischio la propria salute e quella degli utenti contribuenti.
Rosa Roccatani
Segretario Prov. le Ugl