ARCE - CONSORZI, LA REGIONE NON RISPETTA GLI IMPEGNI

  • Tommaso Villa

Si è tenuto l'altro giorno ad Arce un incontro pubblico per entrare nel merito degli ultimi aggiornamenti sulle problematiche legate al Consorzio di Bonifica Valle del Liri e per analizzare la risposta, fornita dagli uffici preposti, all’interrogazione presentata dalla consigliera Alessandra Zeppieri alla Giunta Regionale e agli assessori competenti della Regione Lazio.

Alla riunione, tra gli altri, ha partecipato anche Giulio Sacchetti, segretario generale del SICeT di Frosinone (Sindacato Inquilini Casa e Territorio della Cisl). Nel suo intervento il dirigente sindacale ha rilevato che dalla risposta non si evince se la Regione "ritenga di dover verificare compiutamente quanti e quali interventi di bonifica siano stati realizzati dal Consorzio di Bonifica Valle del Liri nel comune di Arce, a giustificazione delle avanzate richieste dei contributi ai consorziati”.

A tal riguardo il dirigente sindacale della Cisl ha evidenziato che “con l'approvazione del Bilancio di Previsione per il triennio 2024-2026 la Giunta regionale del Lazio si era impegnata ad avviare un processo di riordino dei Consorzi di bonifica per definire, in particolare, la governance dei nuovi accorpamenti consortili, le modalità di adozione e approvazione del piano generale di bonifica e di tutela del territorio, i relativi aggiornamenti, in coordinamento con i piani di bacino e la programmazione regionale; il tutto nel rispetto dei principi di efficienza, efficacia, economicità, trasparenza ed equilibrio di bilancio”. In proposito Sacchetti si è domandato se tale processo sia stato davvero avviato e, in caso affermativo, quale sia il suo reale stato di avanzamento. “Contrariamente - ha concluso il sindacalista - si dovrebbe presentare una mozione collettiva specifica al presidente della Giunta Regionale (chiedendo anche una urgente interlocuzione) per sollecitare la risposta nel merito. Lo scopo ultimo di questa richiesta dovrebbe essere quello di manifestare la volontà di uscire dal cosiddetto perimetro di contribuenza consortile per le mancate o disattese attività istituzionali che il Consorzio di Bonifica interessato avrebbe dovuto svolgere”.