SANITA' - POCO PERSONALE PURE NELLE CARCERI

  • Tommaso Villa

La UIL FPL di Frosinone, dopo appelli rimasti inascoltati, torna a chiedere al Commissario della Asl di Frosinone Dott.ssa Pulvirenti, di risolvere la problematica della insufficienza di personale sanitario, impiegato presso le Case Circondariali del territorio: “Un organico – ricorda il Segretario Generale UIL FPL Frosinone Maurizio Palombi, oltremodo sottodimensionato ed impossibilitato, a garantire al meglio l’assistenza sanitaria che risulta essere fortemente in contrasto con un crescente sovraffollamento di detenuti”.

La tematica in questione, che meriterebbe sicuramente più attenzione da parte delle istituzioni, sta generando una situazione drammatica all’esiguo personale impiegato negli istituiti penitenziari in argomento, correlato a concreti rischi psicosociali, a cui gli stessi sono sottoposti, all’interno di un contesto lavorativo, che li porta a stare a contatto con soggetti, che necessitano di terapie e di cure anche per il disagio psicologico, per le dipendenze e per le forme di autolesionismo: “In particolare – evidenzia Palombi – gli infermieri sono costretti ad assolvere in prevalenza l’assistenza sanitaria agli internati, con carichi di lavoro finanche eccessivi rispetto alle risorse disponibili rischiano di sentirsi emotivamente annullati dalle proprie attività.

È per delimitare queste improrogabili criticità che questa Segreteria Provinciale chiede all’Azienda, con la partecipazione delle rappresentanze sindacali del personale sanitario e sociosanitario, di aprire un “tavolo di lavoro sulla salute nelle carceri”, attraverso il quale esaminare l’intera problematica ed individuare le opportune soluzioni, come: • Definizione adeguata degli standard di personale sanitario e sociosanitario in relazione al numero e tipologia dei detenuti; • garanzia del supporto psicologico di chi opera nei penitenziari; • specifica formazione e aggiornamento professionale per chi opera nelle carceri; • individuazione di forme di retribuzione di indennità e di risultato per i professionisti sanitari e sociosanitari operanti negli stabilimenti di pena. L'azienda, tra l’altro, non ha ancora deliberato le prestazioni aggiuntive all'interno del Penitenziario al momento unica arma che permette di lavorare in sicurezza e di fare le ferie estive