SUICIDI - UN INCONTRO DOPO I RECENTI CASI

  • Tommaso Villa

L'ultimo episodio di un giovane che si è tolto la vita ad Alatri ha riproposto il problema del Male di vivere. Nelle ultime settimane non soltanto ad Alatri ma anche in alcuni centri viciniori si sono verificate queste morti bianche. Non sta a noi sentenziare né giudicare sul ruolo che la politica, la chiesa e/o altre istituzioni avrebbero potuto fare o che hanno intenzione di fare. Ma c'è da sottolineare un'iniziativa che si terrà il prossimo 29 giugno ad Alatri: "Accendere una luce nel buio".

Un Incontro di condivisione e ascolto sul tema del suicidio. "Secondo l'organizzazione mondiale della sanità ogni 40 secondi una persona si toglie la vita - si legge in un comunicato - tanto che il suicidio è la seconda causa di morte fra i giovani dopo gli incidenti stradali. Le cause possono essere molteplici ma la maggior parte delle persone a rischio di suicidio vuole vivere, anche se non riesce a trovare dentro di sé alternative possibili alle proprie difficoltà. Di fronte a questo problema tante famiglie hanno sollevato richieste esplicite di una maggiore attenzione e di ascolto, la possibilità di riunirsi per riflettere e ritrovarsi insieme. A questo appello hanno risposto "Alatri nel Cuore" e "Radici", due importanti realtà associative di Alatri che insieme a Don Luca Fanfarillo, sacerdote dalla grande umanità che negli ultimi anni è diventato un punto di riferimento per il nostro territorio, hanno coinvolto "A.M.A. - Ceprano", associazione che in provincia di Frosinone si occupa della prevenzione del suicidio giovanile e di sostegno alle famiglie per l'elaborazione del lutto per suicidio di un proprio caro, per promuovere un incontro di condivisione e ascolto che si terrà sabato 29 giugno alle ore 17:30 presso il salone parrocchiale della chiesa "Cuore Immacolato di Maria" di Laguccio in via del Sacro Cuore ad Alatri.

"Accendere una luce nel buio, sentire la necessità di intervenire su un tema che per molti ancora è un tabù stigmatizzato che molte volte impedisce alle persone di chiedere aiuto, aumentando il disagio e la solitudine e con essi i pensieri di morte dei nostri giovani, affinché si possa continuare a credere nella vita che è fonte di speranza e ci si possa educare al dolore che inevitabilmente siamo tutti chiamati ad incontrare". Questo è il senso, nelle parole degli organizzatori, che anima questo incontro prezioso per fare prevenzione e soprattutto per offrire un sostegno fondamentale ad una comunità ferita". Un incontro che si spera possa essere propedeutico, e che non sia soltanto una goccia nel mare. Conoscendo l'impegno sociale oltre che cristiano di don Luca c'è da ben sperare, così come i soci delle associazioni Radici e Alatri nel cuore e A.M.A - Ceprano. Questo male di vivere nei giovani e non solo sta preoccupando non poco tutti, nessuno escluso.

E' compito di tutti cercare di fare qualcosa. Come per esempio sta facendo Niccolò che recentemente ha perso il fratello proprio per un episodio analogo e che da quel maledetto giorno sta incontrando giovani e meno giovani parlando a viso aperto del problema.. Insomma uno dei tanti suicidi che hanno devastato famiglie, soprattutto, coetanei e crediamo tutti. "Negli ultimi tempi, la nostra provincia è stata sconvolta da un numero crescente di suicidi tra i giovani - argomenta Niccolò. Questo fenomeno ha toccato profondamente la mia famiglia e me in prima persona, poiché mio fratello ha deciso di togliersi la vita. Questa tragedia mi spinge a lanciare un messaggio di speranza e consapevolezza a tutti voi. Viviamo in un'epoca in cui i social media dominano le nostre vite, presentando una realtà distorta e idealizzata. Le immagini e i video che vediamo online spesso mostrano vite perfette e senza problemi, ma è fondamentale ricordare che questa non è la realtà. La vita reale è fatta di sfide, difficoltà e momenti di sconforto. Tuttavia, è proprio affrontando e superando queste difficoltà che possiamo crescere e diventare più forti. Non è un caso - continua Niccolò - se dall’inizio dei social media i suicidi tra i ragazzi sono aumentati di oltre il 150%. I social media possono creare un senso di isolamento e insicurezza, facendo sembrare che tutti gli altri vivano vite migliori e senza problemi. Questo confronto costante può essere devastante per i giovani che stanno già affrontando le loro lotte personali. È importante riscoprire il valore delle piccole cose che rendono la vita davvero significativa. L'amore, il giocare insieme, il condividere sorrisi e abbracci sono aspetti fondamentali del contatto umano che non devono essere trascurati. Questi momenti di connessione autentica sono ciò che ci sostiene nei momenti difficili e ci ricorda che non siamo soli. A tutti coloro che stanno attraversando momenti bui, dico di guardare oltre le apparenze dei social media e di cercare il sostegno delle persone care. Non abbiate paura di chiedere aiuto, di parlare dei vostri problemi e di cercare conforto nei piccoli gesti quotidiani di affetto e comprensione - conclude il giovane Niccolò - la vita è preziosa e merita di essere vissuta pienamente, con tutte le sue sfide e gioie. Insieme, possiamo creare una comunità più forte e solidale, dove nessuno si sente solo o abbandonato. Abbiamo bisogno di riscoprire e valorizzare l'importanza del contatto umano e dell'amore reciproco. Solo così possiamo sperare di contrastare questo tragico fenomeno e costruire un futuro migliore per tutti noi>. Non possiamo che condividere appieno quanto asserisce il giovane amico Niccolò. Chiediamo aiuto se abbiamo bisogno di una parola di conforto, non vergogniamoci di piangere se ne abbiamo voglia. Cerchiamo soprattutto di volerci e voler bene, e soprattutto invochiamo anche l'aiuto di Dio.

Bruno Gatta