ALATRI - QUANDO PER LA DC "PARLAVANO I FATTI"
- Tommaso Villa
Prima che si dissolvesse e scomparisse per sempre, la Democrazia Cristiana ad Alatri ha rappresentato la stragrande maggioranza dell'elettorato, almeno fino agli inizi degli anni 90. Forte anche di una rappresentanza nel governo nazionale, vedi Franco Evangelisti (nativo di Alatri) braccio destro di Giulio Andreotti, la Città di Alatri ha goduto di quel "vento" che per decenni soffiava in Ciociaria ottenendo sicuramente vantaggi economici.
All'inizio degli anni 50, però gli amministratori di Alatri si posero il problema di come comunicare non soltanto con gli storici elettori, ma anche con quelli che non lo erano affatto. E così andò in stampa il primo giornalino dello "Scudo crociato". Tra i promotori il caro e indimenticato sindaco Carlo Costantini, crediamo uno dei pochissimi che ancora conservava le pubblicazioni che comunque venivano distribuite anche negli oceanici comizi.
Mario Costantini è il figlio del già sindaco della Città di Alatri Carlo Costantini, (foto due) uno dei creatori dell'opuscolo. "Nella prima edizione si parla di "...Solo la democrazia rende conto delle opere sue, per continuare, se la fiducia e l'approvazione non manchino, o cedere il posto a più degni in caso contrario. E noi integriamo oggi le anticipazioni del 1950, quando scaduto il quadriennio elenchiamo le opere svolte. Parlando di tributi locali ci si sofferma su '...Sospese le entrate patrimoniali boschive, a causa del vandalismo operato da cittadini e stranieri nelle zone montane, rimanevano la Tassa Fida e Bestiame e la Tassa Famiglia. Gli otto bombardamenti subiti dalla città avevano prodotto enormi danni agli edifici che non potevano essere riparati solo con i fondi comunali.
Vennero, però restaurati: Santa Maria Maggiore con annessa canonica, Palazzo Conti Gentili e chiesa Scolopi, il parapetto dell'Acropoli, la chiesa Cattedrale e il Vescovado, la caserma dei carabinieri, la scuola elementare G.B. Lisi, il seminario diocesano, la sede dell' Ente Stampa, le chiese della Madonnina, di San Silvestro e della Maddalena, l'orfanotrofio di Tecchiena, il convento delle benedettine, l'ospedale San Benedetto, l'orfanotrofio delle calvariane. Non poca importanza ebbe l'opera dell'Eca con i contributi per l' assistenza generica, per il Caropane del novembre del 1946 e altri lavori in città e in campagna.
Non possiamo non esprimere all'Istituto Aiuti internazionale la gratitudine di tante famiglie, che si sono viste alleggerite nel compito di provvedere il necessario per una sana alimentazione dei loro figlioli che all'asilo, a scuola, agli orfanotrofi e alle colonie ricevevano quella assistenza che li rinfrancati dalle astinenze e sofferenze del periodo bellico". Su quest'ultimo argomento qualcuno potrebbe discettare, magari cercando di fare un paragone con le recentissime polemiche sull'immigrazione. Ma va ricordato che Alatri così come altre migliaia di paesi della Penisola uscì dal secondo conflitto mondiale con le "ossa rotte". Parlando di acqua potabile gli amministratori dell'epoca scrivevano sempre nel volumetto di propaganda. '... e che dire di questo miracolo di realizzazione, che ha portato acqua ovunque si soffriva la sete e si correva continuo il pericolo delle malattie.
E dell'illuminazione elettrica? '...ma chi avrebbe potuto se non un partito forte e di governo realizzare anche il sogno dei contadini di aggiornarsi con l'illuminazione elettrica? - rincarava la dose gli amministratori democristiani rivolti forse più agli avversari che ai propri adepti? E per finire l'impegno della D.C. per i lavoratori '...gli amici di Tecchiena sanno come il comune abbia riconosciuto il loro diritto enfiteutico su Monte Reo, Monte Radicino e Colle Campone, già in loro uso in attesa della definizione della lunga pratica. Si è detto che abbiamo preferito la campagna alla città. No! C' era una riparazione da compiere: anni di trascuratezza avevano irritato i lavoratori agricoli che pertanto odiavano la città. Dando a ciascuno il suo abbiamo conciliato le due parti e oggi il rurale vede un fratello nel cittadino, perché gode con lui gli stessi diritti e compie gli stessi doveri. Questo sa fare la democrazia cristiana a differenza dei seminatori di odio".
Abbiamo chiesto ad alcuni esponenti della Democrazia cristiana un ricordo dei tempi del giornalino. "Nello Gori, un altro storico esponente dello scudo crociato e più volte assessore e consigliere comunale residente a Tecchiena: "il giornalino Parlano i fatti è stata una delle tante lodevoli iniziative del caro Carlo Costantini, e che ebbe un bel seguito, grazie a lui sempre attento alla nostra città. Fatti promotore per intitolargli un ricordo". All'indimenticato ex sindaco Costantini qualche anno fa è stata dedicata la sala conferenze della Biblioteca comunale Luigi Ceci. Alfonso Coccia da giovane ha frequentato la sezione della Dc e ricorda che il giornalino usciva in prossimità delle elezioni amministrative. "L'amico Mario Costantini ci coinvolgeva nella distribuzione di quel progetto che distribuivamo o nelle cassette delle lettere e sotto i portoni. Ho un buon ricordo di quegli anni e di Carlo Costantini, autentico motore della pubblicazione insieme ai maggiorenti del partito" .
“PARLANO I FATTI” è l’opuscolo elettorale che la Democrazia Cristiana di Alatri pubblicava a ogni tornata elettorale. Ne ho davanti tre edizioni che coprono il periodo dal 1970 al 1980. Tre formati diversi, copertina in bianco e nero per il primo, a colori per gli altri due. Il titolo sottintendeva da un lato la concretezza dell’azione amministrativa e dall’altra lasciava intendere che agli altri partiti erano riservate le discussioni sterili ...
L’ opuscolo era atteso perché indirizzava la campagna elettorale della DC e dava argomenti ai candidati impegnati nella ricerca del consenso. Ma lo stesso opuscolo offriva spunti anche ai partiti di opposizione che potevano individuare ed evidenziare eventuali criticità riscontrate tra le opere elencate. La prima parte era dedicata al ringraziamento di quanti avevano svolto ruoli nella amministrazione comunale uscente. Nel primo “Parlano i fatti” esaminato, è interessante notare come l’Amministrazione monocolore D.C. si fosse trovata inizialmente in difficoltà avendo “solo” sfiorato la maggioranza assoluta avendo eletto 14 consiglieri su 30.
Il problema numerico che naturalmente ostacolava la realizzazione di una efficace azione amministrativa, venne superato all’inizio del 1967 grazie allo scioglimento (autonomamente deciso) di un gruppo consiliare indipendente e la confluenza dei quattro consiglieri nella maggioranza. Qualche curiosità di questo numero: l’eliminazione delle cosiddette “Case di creta”, costruzioni fatiscenti ristrutturate grazie a prestiti senza interessi garantiti dal Comune; il finanziamento della costruzione della Casa di riposo “G.B. Lisi in via mons. Facchini. Infine, nell’ultima parte, la presentazione della lista D.C. al Consiglio comunale per il 1970/1975 e i candidati D.C. alla Provincia, per l’occasione Francesco Priorini e Emanuele Lisi.
Il “Parlano i Fatti” del periodo 1976/1980 è impostato nello stesso modo: il ringraziamento ai consiglieri comunali D.C. uscenti (16 su 30) a cui, durante il percorso amministrativo si erano aggiunti altri tre consiglieri provenienti da altri gruppi. “Nel 1974 – si legge – sono state redatte le varianti per la localizzazione del nuovo Ospedale generale e del complesso sportivo comunale”. Sei le circoscrizioni in cui era stato suddiviso il territorio comunale “per venire incontro alle esigenze di partecipazione di tutti i cittadini”. Una curiosità: “E’ stato approvato e finanziato il progetto della chiesa di San Gennaro che sorgerà sulle Civette”. La chiesa sorgerà ma sarà dedicata alla Santa Famiglia. Infine, oltre ai 30 candidati al Consiglio comunale, si indicano i due candidati D.C. alla provincia: Antonino Celani e Angelo Mario Di Vico. Il terzo “Parlano i fatti” esaminato copre il quinquennio 1980/1985. E’ un'edizione un po’ diversa dalle precedenti. Infatti presenta moltissime fotografie, mentre risulta ridotto lo spazio per le parti scritte. Si ringraziano i 19 (su 30) consiglieri uscenti della D.C. e si presenta la nuova lista di 30 candidati per il nuovo quinquennio. I due candidati D.C. della circoscrizione di Alatri per l’Amministrazione provinciale sono Virgilio Pavia e Primo Pica. “Parlano i Fatti” era distribuito capillarmente in tutto il territorio comunale. Proprio per questo si cercava di inserire attività amministrative e provvedimenti che interessavano anche le zone più lontane dal centro cittadino. Usciva l’opuscolo e si scaldava la campagna elettorale!
"In effetti era un libretto efficace nel senso che teneva viva l'attenzione della cittadinanza verso il Partito di maggioranza - argomenta Antonio Piccirilli storico esponente della Dc ed amministratore. Trattava e rendicontava tutti gli aspetti della vita amministrativa, da quelli economico-finanziari a quelli che riguardavano il sociale e i servizi pubblici delegati. Ed era un coinvolgimento delle contrade, attraverso i consiglieri di riferimento e i nuovi candidati. Qualche volta c'era esagerazione; e a tal proposito è simpatico un ricordo di un consigliere del p.c.i. che si presentò ad un consiglio comunale in ciabatte e asciugamano in spalla: al sindaco che gli chiese il perchè di tale abbigliamento, rispose: finita la seduta, vado a fare un bagno nella nuova piscina che avete pubblicizzato su parlano i fatti. Naturalmente la piscina non era ancora stata realizzata".
Dario Ceci, una lunga militanza nella Democrazia Cristiana: "Era per così dire, il rendiconto politico- amministrativo che la DC, ad inizio di ogni campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio Comunale, negli anni 60-70-80 confezionava con la pubblicazione di un opuscolo delle opere realizzate da sottoporre al corpo elettorale per permettere ,al medesimo di " giudicare " i propri amministratori e chiedere quindi la fiducia per un nuovo mandato. Parallelamente al Parlano i fatti noi " giovani dc" pubblicavamo un organo interno,in ciclostile, che faceva in qualche modo da sponda ,in piena autonomia, e qualche abbastanza critici, all'azione amministrativa dei nostri consiglieri e assessori comunali. Non ricordo però il nome del giornalino .....eppure sono stato il delegato giovanile comunale".
BRUNO GATTA