CASSINO - UN CENTRO DI "GIUSTIZIA RIPARATIVA"

  • Tommaso Villa

Che il Comune di Cassino possa essere sede di un centro di “Giustizia riparativa” al momento è una speranza che trova alimento anzitutto nella importanza e nella vasta dimensione della competenza territoriale del suo Tribunale. La certezza, invece, sta nel fatto che l’amministrazione comunale della nostra città, unitamente agli organismi del locale palazzo di giustizia, è tenacemente impegnata al raggiungimento di tale obiettivo.

Ieri mattina, nella sala Giunta, convocato dall’assessore Francesca Calvani, si è tenuto un incontro presieduto dal sindaco, Enzo Salera, cui hanno partecipato, il presidente del Consiglio dell’Ordine, l’avv. Giuseppe Di Mascio, il presidente della Camera penale, avv. Gianluca Giannichedda e, a testimonianza del rilievo attribuito all’iniziativa, molti avvocati, componenti dei due organismi giudiziari. “Si tratta di un centro che darebbe lustro alla città e al Foro” ha detto il presidente Di Mascio ringraziando il sindaco e la sua amministrazione per la sensibilità e la collaborazione. Salera, a sua volta, si è detto fiducioso nella possibilità di raggiungere insieme il risultato ed ha dato merito all’assessore Calvani (“Abbiamo tutte le carte in regola”, ha detto la delegata alla Coesione Sociale) per l’impegno sinora mostrato.

A proposito di “carte in regola”, con l’approvazione della delibera numero 389 del 12 settembre scorso, avente ad oggetto l’atto di indirizzo per l’istituzione del centro per la Giustizia riparativa nel Comune di Cassino, è stato avviato il relativo iter. “Si tratta di un istituto che segna una svolta epocale – ha detto l’avvocato Giannichedda – Con esso non sarà più il solo Tribunale a stabilire la risoluzione del conflitto”. Ed ha espresso il personale convincimento che Cassino “simbolo di perdono e di rinascita” possa costituire un modello di riferimento nella nostra regione.

Sono destinatari del servizio del Centro per la Giustizia Riparativa le vittime di qualsiasi tipologia di reato, indipendentemente dalla loro età, genere, nazionalità, origine etnica, religione, condizione sociale ed economica; i familiari o conviventi delle vittime, quando abbiano sofferto in conseguenza del reato (vittime secondarie); i soggetti più vulnerabili quali anziani, disabili, donne, pazienti psichiatrici. L’avvocato Di Sotto, vice presidente della Camera penale, ha fatto una lucida narrazione del nuovo istituto previsto dalla legge Cartabia, ed ha riferito che domani è in programma un collegamento con il sottosegretario alla Giustizia Del Mastro, per una disamina della questione a livello generale. Infine, per quanto riguarda la decisione della giunta, nella delibera di cui sopra, è stato stabilito che sarà il dott. Aldo Matera, funzionario dell’Area Servizi Sociali, il delegato del Comune a partecipare alle convocazioni della Conferenza locale per la Giustizia Riparativa.