PICINISCO - RIPORTARE GLI EMIGRATI NEI PICCOLI PAESI

  • Tommaso Villa

Il sindaco Marco Scappaticci ha partecipato alla riunione con Tajani Anche Picinisco ha avanzato la propria disponibilità ad accedere ai fondi messi a disposizione dal PNRR con il progetto “il turismo delle radici” per riportare nei piccoli paesi gli emigrati e i discendenti degli italiani all’estero. E per questo, il sindaco Marco Scappaticci ha partecipato alla riunione operativa che si è tenuta oggi alla Farnesina, dove il ministro Tajani ha accolto i sindaci dei piccoli comuni. “Picinisco è da anni impegnato nella promozione all’estero, particolarmente in Scozia, delle potenzialità turistiche, enogastronomiche ed ambientali del nostro comune facendo leva sulla presenza di centinaia di nostri concittadini che ormai da decenni si sono trasferiti nei vari continenti. I risultati sono stati buoni – dichiara il sindaco Scappaticci - per questo abbiamo subito deciso di aderire al progetto ministeriale ‘Il Turismo delle radici’, attraverso il quale potremo potenziare notevolmente le attività di attrazione turistica a Picinisco tra i discendenti dei nostri paesani. Sarà possibile incentivare il ‘turismo del ritorno’, grazie a diverse attività finalizzate alla conoscenza delle proprie radici e storie familiari. Credo fortemente in questa enorme possibilità offerta dal Governo perché per noi, e tutti i paesi montani, è essenziale fermare ed invertire il grave calo demografico che ci attanaglia da decenni. Rischiamo lo spopolamento. E’ fondamentale, perciò, attivare politiche che migliorano e comunicano l’attrattività dei piccoli borghi, come Picinisco, in modo da favorirne la rinascita demografica ma anche la natalità”. Come spiega il progetto, ‘Turismo delle radici’, strumento di richiamo per i discendenti degli emigrati italiani nel mondo, punta a coinvolgere i piccoli comuni i quali, con i fondi che saranno erogati, potranno organizzare eventi e attività di interesse per gli italiani all’estero e per gli italo-discendenti originari del loro territorio. L’incentivazione a tornare nei paesi di origine familiare verrà perseguita con la proposta di beni e servizi del terzo settore (alloggi, eno-gastronomia, visite guidate) ma anche la conoscenza della storia familiare e della cultura d’origine degli italiani residenti all’estero e degli italo-discendenti.