ISOLA LIRI - "VINCENZINA PINELLI SCRIVEVA PER LA GENTE COMUNE"

  • Tommaso Villa

Era modesta e riservata Vincenzina, amava il teatro e da giovane aveva recitato in compagnie amatoriali. Maestra di scuola elementare, fedele al sistema educativo sviluppato da Maria Montessori, era autorevole, austera ed incuteva a prima vista soggezione ma poi sapeva essere affettuosa come una madre, con i piccoli alunni. Vincenzina amava Isola del Liri, ne conosceva la storia e le tradizioni, sempre a “scavare”, alla ricerca di documenti, testimonianze, foto, un materiale che rendeva fruibile attraverso i “Quaderni di Ricerca” che pubblicava a sue spese senza pietire finanziamenti pubblici.

Quei Quaderni sintetizzavano in maniera semplice ma efficace la storia della nostra Città. La scrittura aveva il pregio di una rappresentazione visiva, che giungeva chiara a tutti, perchè Vincenzina, raccontava, non amava scrivere per una “ élite salottiera” ma per la gente comune, affinchè il filo della storia non si spezzasse e continuasse nella memoria collettiva. Ed è così che in tanti hanno scoperto la vera storia dell'A.S.A.C.I e dell'associazionismo, delle feste religiose, il periodo dell'industrializzazione, l'eccidio di San Lorenzo del 1799, la storia del castello, le catastrofiche alluvioni, il terrificante terremoto del 1915, il tutto raccolto in circa 25 autonomi fascicoli, non voleva chiamarli libri ma semplici e sintetici “Quaderni di Ricerca”.

Conserverò sempre il prezioso ricordo di aver lavorato con lei, insieme ad insigni studiosi, nel 1985, per l'organizzazione del convegno “Alle origini dell'antropologia italiana: Giustiniano Nicolucci e il suo tempo”. Ero un giovane presidente della Pro Loco, Vincenzina aveva scritto la monografia introduttiva dell'illustre antropologo nel volume che raccoglieva gli atti del convegno. Fu per me un momento di grande crescita umana e culturale. Ricordo anche quel giugno del 1995 allorchè visitammo l'antica Cartiera Lefebvre prima della bonifica e della ristrutturazione, il percorso era impervio non propriamente agevole per una signora in gonna e scarpe da passeggio ma lei proseguiva con entusiasmo e si attardava ad osservare ogni particolare: la grande condotta chiodata senza saldature ancora intatta, le vasche olandesi, la ferrovia sospesa, la terza piccola cascata e coglievo nei suoi occhi lucidi una commozione mista a stupore, non si capacitava di come un gioiello di archeologia industriale così importante, che racchiudeva le origini del movimento operaio isolano e dell'industria della carta in Italia, potesse essere così trascurato e nascosto.

L'Istituto di Istruzione Secondaria "Nicolucci – Reggio" ha intitolato la biblioteca della scuola a Vincenzina Pinelli, un giusto riconoscimento per una studiosa che ha presentato in modo adeguato all'intera collettività, la storia della nostra Isola, ma attendiamo che trascorrano dieci anni dalla sua scomparsa, come previsto dalla legge, per dedicarle una parte importante della città. Nella foto del giugno 1995, la visita all'antica Cartiera Lefebvbre. Fu scattata dal compianto Franco Gabriele, si riconosce al centro Vincenzina Pinelli, accanto al fratello Luigi e al sottoscritto.

Luciano Duro