AMBIENTE - SPARATE A BAMBI. LA "CIVILTA'" DI CERTE VERE BESTIE

  • Tommaso Villa

Sparate a Bambi. E come al tiro a segno, al lunapark, si paga il biglietto. Per ogni cucciolo tremante, straziato dalle fucilate, il cacciatore dovrà sborsare 50 euro. E se l'autorizzazione della caccia al cervo, in Abruzzo, aveva scatenato polemiche (la petizione online del Wwf per fermare le doppiette ha già raccolto oltre 60mila firme), ora il via libera al massacro dei piccoli fa montare l'indignazione. Così come fa ribrezzo il tariffario per ogni capo abbattuto in nome della salvaguardia delle colture.

L'8 agosto la giunta regionale dell'Abruzzo approva la delibera che autorizza l'abbattimento di 469 cervi, in due aree dell'aquilano. Questo perché, nel giro di dieci anni, il numero degli animali è raddoppiato provocando gravi danni alle coltivazioni di montagna. Una misura che, oltre a determinare chi e come potrà partecipare alla selezione, prevede l'introduzione di contributi economici definiti "premi" che i cacciatori dovranno versare all'Ambito territoriale di caccia di riferimento.

Si paga una tariffa in base all'età e al sesso degli erbivori abbattuti. Per i cuccioli di cervo (minori di 12 mesi), il prezzo è 50 euro, per le femmine di tutte le età 100 euro, per i maschi giovani 150, per i maschi adulti 250. Inoltre, per i cacciatori non residenti in Abruzzo, le tariffe arriveranno fino a 600 euro.

FRANCESCO PERRELLI