GAZA - FRANCESCO, UOMO DI PACE

  • Tommaso Villa

È morto Papa Francesco. Nei prossimi giorni assisteremo all’ipocrita e consueta glorificazione postuma da parte di politici e giornalisti. Verranno fatte trasmissioni, maratone televisive, verranno scritti km di editoriali per ricordare “il Papa innovatore”, “il Papa riformista”, “il pontefice venuto dalla fine del mondo”. Verranno a Roma leader mondiali a rendergli omaggio ai funerali.

Ricordatevi una cosa. Molti, tra coloro che lo aduleranno (politici e giornalisti), sono gli stessi che l’hanno del tutto ignorato, considerato pari a zero quando Francesco ha osato scagliarsi contro l’industria delle armi, quando ha rotto il velo dell’ipocrisia parlando della genesi della guerra in Ucraina e delle responsabilità della NATO e soprattutto quando ha urlato la sua assoluta indignazione per il genocidio in corso in Palestina.

“Occorre indagare se a Gaza è in corso un genocidio” ha detto Francesco il 17 novembre 2024. Praticamente nessun leader politico (a parte gli israeliani che l’hanno attaccato) ha commentato queste sue parole. Quelli che ora lo incensano, da Meloni a Tajani, l’hanno ignorato quando ha denunciato l’orrore (anche stanotte i terroristi israeliani hanno bombardato gli sfollati) in corso a poche centinaia di km di distanza da Roma. Ipocriti, mercanti del tempio! Francesco è stato un uomo di Pace, e di questi tempi, così oscuri, mi pare un merito enorme.

Alessando Di Battista