SANITA' - I MIEI TRENTA ANNI ALLA ASL
- Tommaso Villa
Ho ripercorso i trent'anni di attività presso la ASL di Frosinone e ne sono venute fuori esperienze meravigliose e prodigiose, fatte di incontri e esperienze. Ciascuna di queste esperienze, ad un certo punto, ha avuto fine, o meglio, è come aver tirato un sasso in uno stagno, si sono formate cerchi d'onde che sono andate a perdersi chiassa dove e poi, improvvisamente questi cerchi rinascono, sono idee che circolano, che non sono proprietà di qualcuno, sono a disposizione di chi ha voglia di coglierle.
Ogni volta la chiusura dell' esperienza ha lasciato l' amaro in bocca. Questi cerchi hanno a che fare anche con andamenti ciclici, momenti esaltanti, creativi e innovativi, brusche cadute di entusiasmi e discese ripide di senso e periodi di magra assoluta, dove l' unica è far nascere "nuclei di resistenza attivi", creandosi riserve indiane in cui mettersi a giocare con i pochi strumenti rimasti e con i pochi compagni di viaggio.
Così ho la sensazione che, nella Asl è come se fossimo ritornati al periodo del rientro dal deficit della sanità del Lazio (di cui nessuno di noi era responsabile): tutto è diventato stagnante e sentivamo che della nostra esperienza poteva anche non restare niente per assoluta mancanza di ricambio generazionale. Siamo tornati a quella palude invalidante li. Spero che ci sia una botta di vita che possa ridare speranza e voglia alle nuove generazioni. Per conto mio sento che sto diventando sempre più un trombone che spara pipponi.
Dr. Lucio Maciocia