CONSORZI - LA GIUSTIZIA TRIBUTARIA "STRONCA" LE MAXI BOLLETTE
- Tommaso Villa
La Giustizia Tributaria “stronca” le maxi bollette dei Consorzi di bnifica. Con oltre 5 anni di ritardo è stato accolto il ricorso presentato dal Comune di Atina che nel 2018 aveva impugnato gli accertamenti e le ingiunzioni di pagamento di tutte le annualità fino al 2022. Nella sostanza delle cose la Giustizia tributaria di secondo grado, sezione 1 del Lazio, ha ribadito un concetto più volte espresso: se non ci sono benefici, il tributo non si deve pagare.
Viene ribadito ciò che aveva già stabilito la Corte Costituzionale nella sentenza numero 188 del 19 ottobre 2018: “Nel caso dei contributi consortili di bonifica, il beneficio per il consorziato-contribuente deve necessariamente sussistere per legittimare l’imposizione fiscale; esso però consiste non solo nella fruizione, ma anche nella fruibilità, comunque concreta e non già meramente astratta, dell’attività di bonifica, che, in ragione del miglioramento che deriva all’immobile del consorziato, assicura la capacità contributiva che giustifica l’imposizione di una prestazione obbligatoria di natura tributaria”.
Ora la patata bollente e le maxi bollette sono nelle mani della Regione Lazio. In particolare di quei consiglieri regionali eletti in Provincia di Frosinone che in campagna elettorale hanno assunto precisi impegni che ora non stanno mantenendo.
Fedro scrisse: “Nil praeter domini nomen mutant pauperes”. Nei mutamenti di governo i poveri spesso cambiano solo il nome del padrone. Da Zingaretti a Rocca. Dalla padella alla brace. Tanto paga sempre la gente e si rivota tra quattro anni.