IL PARERE - "L'ACQUA DEVE RIMANERE UN BENE PUBBLICO"

  • Tommaso Villa

L’acqua deve rimanere un bene di tutti, un bene pubblico. E’ sempre stata una delle mie stelle e lo sarà sempre. Scrivo questo perché le notizie angoscianti di questi giorni sulla siccità che sta affliggendo l’Italia, stanno rilanciando i desideri e le ambizioni dei grandi gruppi che vogliono mettere le mani sui nostri acquedotti. Il pretesto è che la manutenzione non viene più fatta perché lo Stato non avrebbe più soldi da investire. Non è vero. Vi riporto due dati su cui riflettere: la gestione privata delle autostrade non ha garantito la manutenzione necessaria della rete autostradale italiane e i fatti di cronaca di Genova, la caduta del ponte Morandi, tristemente sembrerebbero ricordarcelo.

Il secondo elemento è un dato di cui vado particolarmente fiera: sotto la mia amministrazione a Roma ho imposto ad Acea, la società a maggioranza pubblica che tra l’altro gestisce la rete idrica della città, di intervenire per la manutenzione delle tubature colabrodo che avevamo ereditato. Ebbene, in quattro anni siamo passati da una perdita di acqua del 43,2% del 2017 (uno dei dati più alti d’Europa) al 29,5% del 2020 (sotto la media del 35% dell’Italia). E’ un esempio che la pubblica amministrazione se ben gestita può funzionare bene e anche meglio del privato. Non lasciatevi ingannare. Nei prossimi mesi e anni proveranno a prendersi la nostra acqua. Impediamolo. Ricordo che quando ho iniziato a fare politica una delle mie stelle era l’ambiente e il no alla privatizzazione dell’acqua pubblica. Questo significa tornare alle origini, non altro.

VIRGINIA RAGGI