SORA - OSPEDALE, IL MASSACRO DEL LABORATORIO DI ANALISI

  • Tommaso Villa

Questa estate, mentre alcuni politici del territorio si rinfrescavano nelle eleganti piscine degli imprenditori della sanità privata, è stato assestato un altro colpo al Laboratorio di analisi cliniche dell'ospedale SS Trinità di Sora. Se ne è andato in pensione, più che meritata, il dottor Luciano Cristini, responsabile della Unita operativa semplice. Da allora, era luglio, non ci risulta che sia stato sostituito. La nuova eventuale nomina costrebbe circa 250 euro al mese. Mica 60 euro l'ora. Lo smantellamento della struttura pubblica parte da lontano e risale al 2014. Da allora è sempre più... piccolina. Dieci anni fa se ne andò in pensione il dottor Corrado Busi Rizzi. Era il primario dell'allora Unità operativa complessa che adesso sta a Frosinone e Cassino. E non più a Sora. Nella Città volsca, che ha inutilmente espresso il vice presidente della Commissione Sanità della Regione ed ora è frequentata dall'attuale presidente Savo, lo smantellamento del laboratorio non si ferma. Oggi si fanno solo le analisi di routine. Tutto il resto viene trasportato e lavorato a Frosinone. Nel reparto di Sora sono rimasti in pochi: una biologa, due professionisti a partita e dieci tecnici. Per il personale turni massacranti. Anche notturni di 12 ore. Per i pazienti, ancora tanti, perché a Sora si fanno circa 120 prelievi al giorno i servizi non sempre più scarsi. Sia chiaro non sul piano professionale. Ad esempio se facciamo un prelievo per controllare la glicemia alle 7 del mattino e la lavorazione avviene alle 12 ciò è influente o no? Molto dipende dalla catena del freddo che certamente viene, sempre e comunque, rispettata. Alcuni, però, si fidano più delle strutture private e dei servizi assicurati dai privati. Recentemente un ex primario che porta il nome del santo che si venera nella meravigliosa cattedrale di Noto, è stato visto entrare in una "gioiosa" struttura privata della Città. E' il devastante risultato di dieci anni di smantellamento delle strutture sanitarie pubbliche. E non è finita.