SORA - LA SUPERSTRADA NON PUO' FINIRE QUI
- Tommaso Villa
La superstrada Ferentino – Frosinone – Schito di Sora non può finire qui. La superstrada Ferentino – Frosinone – Schito di Sora non deve finire qui. L’importante arteria è stata pensata, progettata e in gran parte realizzata per far uscire dalla marginalizzazione un vastissimo territorio in seguito all’inaugurazione, avvenuta nel 1964, dell’Autostrada. Dopo quasi 60 anni la superstrada è ancora incompleta, monca. Il quinto lotto verso il nuovo casello di Ferentino è stato realizzato pochi anni fa e solo grazie all’impegno del senatore Francesco Scalia. Per il quarto lotto che dovrebbe unire Schito di Sora alla “Dorsale appenninica” tutto tace. Neanche se ne parla. Neanche con il Pnrr. Non se ne sta occupando nessuno a nessun livello come se il problema non esistesse. Non se ne occupano i parlamentari europei, nazionali e i consiglieri regionali. Molti di loro sono impegnati a sostenere le ragioni della sanità privata a danno di quella pubblica. Questa estate facevano il bagno nelle piscine degli imprenditori della sanità privata. Recentemente, però, il consigliere regionale Maura ha espresso il suo “plauso” alla Regione per la pulizia della superstrada. Molto parziale per la verità. Per Maura la priorità e la pulizia, non fatta. Per riscontrare una iniziativa di rilievo rispetto al completamento della Ferentino – Frosinone – Schito di Sora bisogna risalire al 7 luglio 1994. L’onorevole Flavio Tanzilli interrogò i Ministri competenti proprio sul quarto lotto della superstrada, quello relativo al collegamento che manca ancora oggi. Per evidenziare quanto tutto ciò sia importante chiudiamo con le parole pronunciate recentemente da Francesco De Angelis, mega presidente del Consorzio Industriale del Lazio, in occasione dell'inaugurazione di un nuovo svincolo: “Vorrei inoltre sottolineare come una buona viabilità sia fondamentale sia dal punto di vista economico che sotto quello ambientale, perché una rete stradale più moderna e scorrevole non si traduce soltanto in un sistema viario che favorisce il trasporto delle persone e delle merci, ma significa anche meno ingorghi e maggiore attenzione all’ambiente, nell’ottica di uno sviluppo sempre più sostenibile…”. Bene. Ora, però, bisogna passare dalle belle parole ai fatti. Il Consorzio non si può limitare a fare rotatorie.