REGIONE - LA SANITA' NEL LAZIO E' FERMA A MARZO
- Tommaso Villa
La sanità pubblica nel Lazio è ferma da marzo, il Presidente della Regione ha commissariato la sanità con una serie di provvedimenti che ha esautorato, di fatto, le direzioni aziendali di ogni potere riguardo le politiche del personale, anche di quelle di tipo automatico relative alle conferme degli incarichi. La Regione non risponde, si va avanti a gestione delle Emergenze e, naturalmente, tutto si trasforma in emergenza se non c'è autonomia capacità di intervento. Per l'Asl di Frosinone ai aggiunge un commissariamento che si trascina nella lunga attesa della nomina di un nuovo commissario (avvenuta solo ieri), nella impossibilità di avere certezze sul futuro, di avere una prospettiva di lavoro che possa incidere su di una realtà provinciale in grande sofferenza. Al momento alla cronica carenza di medici, psichiatri, neuropsichiatri, si cerca di supplire con contratti a partita iva che, di fatto, non riescono a coprire le necessità e scaricano tutte le responsabilità sul personale asl. Gli operatori Asl sentono di essere tornati al periodo buio di carenza di risorse e di personale del periodo pre covid, quando per un periodo lunghissimo la Regione lazio è dovuta rientrare dal debito. Le conseguenze di quella sciagurata politica si stanno sentendo adesso con una sanità. Allo sfascio e uno sconforto pesante che si fa strada tra gli operatori. Di fronte un muro di gomma che non risponde, una regione nel caos, una governance non dichiarata di privatizzazioni sempre più sfacciate.