CASSINO - PARCHEGGIO OSPEDALE TERRA DI NESSUNO

  • Tommaso Villa

«L’area antistante l’ospedale di Cassino è oramai terra di nessuno. Sosta selvaggia ovunque, impossibilità di fare manovra per i mezzi di soccorso. Le lettighe e le sedie a rotelle devono essere trasportate senza un percorso in totale sicurezza».

Lo sostiene Carmine Di Mambro, ex consigliere comunale e operatore per la buona sanità che aggiunge: «Una situazione divenuta oramai insostenibile e che scaturisce non solo dalla mancanza di controllo ma anche dalla totale assenza delle strisce che andrebbero a delimitare i parcheggi per i disabili e i percorsi di priorità. In altre città italiane e soprattutto all’estero la viabilità interna all’area di una struttura sanitaria non viene presa in considerazione solo per i mezzi dell’emergenza, ma viene di consueto messa a punto un’organizzazione che riguarda la molteplicità di percorsi dei mezzi di trasporto pubblici e privati come riguarda anche i pedoni, i disabili ed i ciclisti. La segnaletica verticale e soprattutto quella orizzontale per i parcheggi dei disabili, è completamente assente, sparita nel nulla. Le strisce gialle sono inesistenti e ognuno si sente libero di parcheggiare nei posti che una volta erano destinati ai disabili, a discapito di quest'ultimi».

Carmine Di Mambro conclude così: «Per questo motivo mi sono fatto portavoce presso la direzione dell'ospedale Santa Scolastica di Cassino e presso la direzione generale dell’Asl di un sollecito perché i cittadini abbiano diritto a transitare all’interno dell’ospedale di Cassino in totale sicurezza sulla base di un piano organico che ponga fine al disordine ed ai pericoli che ne sono conseguenti. Un altro aspetto che è stato completamente dimenticato è quello inerente il parcheggio situato in un’area distante dall’ingresso. Occorre realizzare un percorso pedonale coperto dove anche i cittadini che devono sottoporsi a visite ambulatoriali, o visita parenti, possano tranquillamente arrivare all’interno della struttura senza dover patire le intemperie e superando ogni tipo di intralcio e di barriera».