SORA - OSPEDALE, MEDICINA NUCLEARE E LA SAVO

  • Tommaso Villa

Il mega ospedale di Sora appare sempre di più come uno scatolone in gran parte vuoto. Concepito e costruito per 640 posti letto, adesso ne ha meno della metà. Ma il vero problema sono i servizi, in particolare diagnostici, che dovrebbe assicurare. A scoperchiare la pentola sono state 5 donne. Avrebbero dovuto fare altrettante scintigrafie prima di essere ricoverate al SS Trinità. "Ci hanno detto - hanno raccontato - che a Sora il nuovo macchinario non funzionava ancora. Siamo state costrette ad andare addirittura a Latina". Stamane la scena si è ripetuta e ad un'altra donna hanno detto che prima del ricovero avrebbe dovuto fare una scintigrafia: "Dove vuole". È andata dai privati. Resta sempre da capire perché il nuovo macchinario a Sora non viene utilizzato. Pare manchi un documento che rilascia una competente commissione della Regione. In attesa pare anche che dalla Asl di Frosinone nessuno abbia ritenuto opportuno assumersi responsabilità che competono ad altri. Così a sopportarne le conseguenxe sono sempre i malati. Spesso oncologici. Sul sito della Asl non ci sono informazioni. Per loro il responabile dell'Uosd di Medicina nucleare è ancora il dottor Elio Parisi che, invece, sta in meritata pensione. Buon lavoro a dottor Massimo Barone il quale, però, senza strumenti operativi può fare davvero poco. Per fare una scintigrafia occorrono una ventina di minuti. Convenzionata costa 133 euro e 76 centesimi ai quali vanno aggiunti i costi per la ricetta. La sanità pubblica è ferma. I privati fanno affari. Sommessamente suggeriamo all'onorevole Alessia Savo, presidente della Commissione sanità, dopo aver gustato un ottimo caffè a Isola Liri di salire sulla collina di San Marciano a Sora. Anche qui fanno un buon caffè ma i servizi sanitari spesso li offrono solo i privati. Quelli che nelle loro ville hanno eleganti piscine e nelle quali tante persone che svolgono ruoli pubblici si sono rinfrescate la scorsa estate. Non la Savo, sia chiaro. Ora, però, è arrivato il momento di portare rispetto ai malati. In particolare a quelli oncologici. Aggirarsi con insistenza a Frosinone nelle palazzine che contano non è sufficiente.