SORA - I PRIMI SETTE DOLORI DEL SINDACO DI STEFANO

  • Tommaso Villa

Per il giovane sindaco di Sora, Luca Di Stefano si sono prolifati i primi sette dolori. Non saranno come quelli patiti da Maria Addolorata ma pur sempre dolori sono. E a due anni dalle elezioni comunali quando iniziano a suonare i primi campanelli di allarme bisogna fare attenzione e chiedersi cosa sta accadendo.

Il fatto. Ieri sera al fresco di via Cascata a Isola Liri, intorno ad un tavolo, si sono ritrovati sette oppositori. Veri. Non come alcuni consiglieri comunali di minoranza spesso assenti e sistematicamente taciturni. Non hanno nulla da dire su nulla? E chi fa parte della Commissione sanità arriva addirittura a “ringraziare” la manager Asl. Di cosa?

Comunque erano in sette e di notevole peso elettorale, molti di loro nel recente passato hanno svolto ruoli di primissimo piano. Bastonati inutilmente h24. Adesso i bastonatori sono in rigoroso silenzio, sempre h24. E il Centro per l’impiego è ancora chiuso. I palazzinari, invece, sono… aperti. Chiusi i locali pubblici.

C’era un medico in passato indicato come candidato a sindaco. Ha la vista lunga e ti aiuta a vedere bene. Forse è la volta buona. Al suo fianco e di fronte due ex assessori municipali. Di lato un “omone” capace e “infiltrato” nei luoghi che contano nei palazzi della politica romana. Non più a Frosinone. In fondo a sinistra un terzo ex assessore dal cognome nobile. Il primo titolo della piramide nobiliare ma pur sempre nobile. Non mancava una donna. Una professionista della quale molti avrebbero bisogno. E spesso.

Tempo per parare i colpi c’è ancora ma il segnale è forte e bisogna tenerne conto. Per il giovane sindaco Luca Di Stefano sono i primi sette dolori: “Siamo molti di più di sette, per lui saranno dolori davvero”.